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Aggiornato: 11 ottobre 2025
Al fog. 123 a t. si leggon altri simili diplomi dati il 29 aprile, indirizzati agli Spedalieri di S. Giovanni in Barletta e Capua. Diploma dato di Napoli 5 maggio duodecima Ind. Il vicario chiama alcuni armigeri pisani in suo aiuto, a' suoi soldi. Nel r. archivio di Napoli reg. cit. 1283, A, fog. 131 a t. Ibid. diploma di Napoli 7 maggio duodecima Ind.
Diploma del 2 dicembre duodecima Ind. . È la scritta del ricevuto per once 15,000, che la compagnia de' Bonaccorsi di Firenze avea pagato per conto del principe di Salerno in Roma, nel corso dell'anno 1283, in carlini e fiorin d'oro, i primi ragionati a 4, i secondi a 5 per oncia. Nel r. archivio di Napoli, reg. seg. 1283, A fog. 75.
Se d’una giustizia, fa nascere il sospetto d’una vendita; se d’una ingiustizia, è addirittura un traditore della fiducia che il Senato riponeva in lui e commetteva un crimine da codice penale. ³⁰¹ Vedi Archivio del Nob. e Salutifero Collegio degli Aromatari in Palermo, a. 1785 e segg.
Fino a sedici anni visse con sua madre in Germania. Quando ella venne in Dalmazia, ei volle assolutamente entrare in un convento di cappuccini. Egli ignora tutto, persino il nome di Chiarofonte. La sua fede di nascita è nel mio scrignetto. Il padre Leone! disse il cavaliere di Malta respirando.... Ha la sua fede di nascita, pensò poi; ma questa donna è un archivio!
Il soggiorno di re Carlo a Reggio per tutto questo tempo, è confermato dalla data de' citati diplomi e dei seguenti altri: Reggio penultimo ottobre, undecima Ind. Ibid. 26 novembre, undecima Ind. Ibid. 1, 5 e 6 dicembre, undecima Ind. Nel r. archivio di Napoli, registro segn. 1283, E, fog. 1, 1 a t. e 4. Bart. de Neocastro, cap. 54. Nic. Speciale, lib. 1, cap. 23, 24.
È la chiave del mio archivio che oggi ho messo finalmente in ordine. Vieni con me....
²⁸⁷ Protonotaro del Regno: Indici d’Investiture voll. 1881-1883. Nel R. Archivio di Stato di Palermo. ²⁸⁸ Provviste del Senato, a. 1798-99, p. 733. Come in Palermo, così a Messina, in Catania, in Siracusa, questi titolati abitavano palazzi da gran signori; ma la loro signoria era esercitata nell’interno dell’Isola.
C'era però una stanza ove i topi non si rintanavano, non fuggivano, ma guardavano petulantemente l'uomo come un intruso, ed era la cosidetta biblioteca o piuttosto archivio di famiglia, chè in fatto di libri non ce n'eran stati troppi in palazzo neppure ai tempi della Serenissima, e i Bollati, uomini d'azione più che di studio, avevano sempre avuto una scarsa passione per la lettura.
Archivio Cicogna, codice MDCCXCVII, fra le carte che appartenevano al senatore storiografo Francesco Don
⁴⁴⁶ Commissione Suprema della Pubblica Istruzione ed Educazione in Sicilia, anno 1782-1788, v. II, p. 31 retro. Nel R. Archivio di Stato di Palermo.
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