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Aggiornato: 3 giugno 2025
L'oratorio venne parato di lugubri arazzi; ghirlande di cipresso coronavano la facciata del piccolo tempio, e la via che menava a quella era pur tutta sparsa di cipresso e di fiori; tutta la famiglia abbigliata a gran lutto assistè, secondo il pio costume, alla cerimonia, ed invano si era pregata Rosina di non intervenirvi.
La vecchia allora riprese il soggetto del suo dolore: «Questo salotto era, al tempo della signora, la più bella stanza del castello. Era mobiliato all'ultimo gusto. Tutti questi mobili vennero da Parigi; quei grandi specchi sono di Venezia. Questi arazzi erano in ispecie ammirati da tutti; rappresentano essi un'istoria che si trova in un libro, di cui ora non mi ricordo il nome.»
Erano arrivati a Torino di sera e avevano preso alloggia all'Hôtel d'Europa, e subito erano scesi, tutti insieme, nella sala da pranzo. La sala a specchi, ad arazzi e a fregi dorati era illuminata con tre grandi lumiere cariche di globetti, di gocciole, di pestellini di cristallo sfaccettati.
Le modanature d'oro, gli affreschi, gli ornati, le tele, gli arazzi antichi, insuperbivano le sale del palazzo Vivaldi, e tanto più degnamente in quanto che la luce, in ogni parte profusa, faceva risplendere ogni cosa in apparenza di freschezza e di novit
Dalla Porta San Frediano fino al palazzo Pitti le finestre, i balconi delle case erano adorni di arazzi, di tappeti; le vie erano calcate di folla, «Procedeva lentamente scrive il cronista di un giornale per appagare le rispettose brame della concorsa moltitudine il Reale Corteggio.
V’hanno arazzi di squisita fattura e suppellettili di non ordinaria bellezza, e tutto un corredo di argenteria, che attesta munificenza di Pretori e dignit
Tra le mille loggie ove soleva adunarsi il popolo-re, ve ne eran varie più spaziose delle altre, forse in antico destinate agli imperanti, alla corte, ai grandi. Il tempo le avea ridotte ad una sola. Non seggioloni, non arazzi adornavano il recinto. Le macerie eran per loro pareti, tribune, sedili.
Allora da questa parte e Battista, perchè come tutti i servitori del mondo, anche lui si chiamava Battista, precedette l'elegante visitatore in un gabinetto di temperatura e di lusso quasi orientale, tutto dorature, specchi e arazzi, fiori e gingilli. Chi devo annunciare? Gino de' Recanati.
Le finestre di tutte le case erano ornate di arazzi e di fiori; tutto il popolo di Madrid era in moto.
Arazzi di ricchissimo liccio, con disegni storiati, cortinaggi di seta, tappeti di Fiandra, seggiole dorate, larghi cuscini di velluto gettati alla rinfusa sul pavimento; su d'un tavoliere, in eleganti astucci, gioie, vezzi, smaniglie, collane, cinture, piume fatte di sole perle e di brillanti; sui cuscini una veste di raso bianco, mantelline, veli, trine, merletti, sfoggi d'ogni maniera.
Parola Del Giorno
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