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Aggiornato: 24 giugno 2025
Ecco: ella arrivava a Parigi; saliva in carrozza, e andava non al Grand Hôtel dove stava lui, ma al Continental. Ivi prendeva uno splendido appartamento... Come? con quattordici dollari? Gi
Mi appoggiai al di lui braccio, e usciti entrambi dal convento, in meno di un quarto d'ora giungemmo all'albergo del Marcuccio. Il Birecchi si fece tosto annunziare alla signora, e poco dopo il figliuolo del Marcuccio ci introdusse nel di lei appartamento. Entrammo in una cameretta rischiarata da pallida luce. La donna era coricata.
Col pretesto di mutarsi finalmente d'abito e d'indossare lo smoking, Filippo salì nel suo appartamento dopo pranzo, e scrisse una lunga lettera a Loredana, che le avversit
E mentre il signor Nicola parlava col mio onorevole antecessore, io girava per quelle stanze, pensando fra me stesso: quale splendido appartamento sarebbe questo per la contessa Savina Brisnago, e quale giardino! e mi metteva le mani nei capelli.
Il tempo piovoso mi tenne chiusa in seguito nel mio appartamento dove lessi molto. Chiesi a mio cugino se non avesse altri libri da darmi ed Egli rispose che non credeva averne di addatti per me. Un sorriso ironico accompagnò queste parole.
Questo è tutto il nostro appartamento. Siamo poveri. Non sapevate, quando mi diceste d'amarmi, che il babbo ed io eravamo poveri? Ecco perchè non posso prender lezioni! «Egli mi abbracciò teneramente. Era commosso. Mi condusse al pianoforte e volle incominciare la lezione senz'altro. Io chiusi il piano.
Giù, ella aperse la porta del suo piccolo appartamento e mi vi precedette.
Sì, la casa di Flopi. Egli vive solo, ora; voglio dire non vive a palazzo. Ha un bellissimo appartamento sulle Zattere.... Con la bellissima compagna! concluse Giselda, che si lasciò sfuggire una risatina troppo stridula per essere sincera.
Il palazzo dove stava la Ginevra gli era dirimpetto, le finestre del di lei appartamento erano illuminate. Egli si fermò cogli occhi fissi a quelle finestre, e stette molto tempo senza mai muoversi. Era tanto assorto, da non accorgersi neppure delle persone che gli passavano innanzi, e lo conobbero. È il marchese Palavicino colui, aveva detto infatti una voce.
Son venute lettere per me? Nossignore. Portatemele di sopra se vengono. Sissignore. Michele salì nel suo appartamento e fece una teletta minuziosa, lenta, che non finiva mai; ma ebbe un bell'attendere; ridiscese più mortificato di prima. Nulla? Nulla, signor conte. Se più tardi arrivassero lettere, portatele al club. Sissignore....
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