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Aggiornato: 9 maggio 2025


Saba Malaspina, lib. 6, cap. 3. Nic. Speciale, lib. 1. cap. 11. Diploma del .... 1282 ne' citati Mss. della Bibl. com. di Palermo Q. q. H. 4, fog. 117. La rimostranza de' Siciliani, ch'io pubblico al doc. VII s'intrattiene lungamente su i torti fatti dal governo angioino agli ecclesiastici. Parecchi diplomi spargon luce su questo punto.

Intanto volando strepitosa la fama di terra in terra, fu prima in que' contorni Corleone a levarsi, come principale di popolazione e importanza, e anco per cagion de' molti lombardi nimici al nome angioino e guelfo , e degli insoffribili aggravî che le avea portato la vicinanza de' poderi del re. Questa citt

Spicca negli scritti siciliani, si vede manifestamente ne' fatti di quel tempo, il sentimento nazionale latino. Esso fu che nel primo assedio di Messina, nella tempesta dello assalto universale che dava l'esercito angioino, misto d'oltramontani e di abitatori del reame di Napoli e d'altre province italiane, consigliò ai Messinesi di risparmiar nei tiri le schiere italiane, che certo combatteano con uguale riguardo. Veggiamo indi Pier d'Aragona cogliere l'util politico della carit

È notevole la cura che il governo angioino di Napoli si prendea per custodir le sue spiagge, pur mentre preparava un'armata e un'oste d'invasione contro la Sicilia. Ciò prova in quale riputazione gi

Nella primavera del 1284, come strignea il tempo all'impresa, il governo angioino raddoppiava le sue cure per la flotta. Diploma dato di Napoli a 15 aprile duodecima Ind. vietando che niuna nave uscisse da' porti di Puglia, poichè tutte servivano alla imminente impresa siciliana. Reg. cit. 1283, A, fog. 30, a t.

Prese alcune castella e la terra di San Marco; quivi della chiesa de' frati minori fe' un ridotto assai forte; mal conci ne rimandò Rizzardo Chiaramonte e altri baroni venuti con maschio valore contr'esso; i quali non furon punto imitati dagli altri feudatari del regno, scontentissimi del governo angioino.

Illustre fu dator di leggi l'imperator Federigo: le forme d'applicarle ei dettò con senno e dottrina; se non che mescolovvi l'ingordigia fiscale. Così gli ordini giudiziali al governo angioino pervennero; nel quale essendo avarizia maggiore, e non altezza alcuna di consiglio, il buono ei contaminò di quegli ordini, il tristo ne accrebbe; e i tempî d'Astrea fe' bordelli. A magistrati affidolli, di que' che ben allignano sotto la tirannide; e più venali allor erano, perchè a' giudici annuali delle terre, anzichè darsi stipendio, richiedeasi un dritto per la loro elezione . Strani decreti Carlo dettò secondo i parziali bisogni; ogni misura passò; ogni dritto confuse. E gi

Il Montaner, cap. 65 e 66, dice anco del timore di movimenti in Calabria, e forse nello stesso esercito angioino. Bart. de Neocastro, cap. 49. Bart. de Neocastro, cap. 47, 48. Bart. de Neocastro, cap. 49. Bart. de Neocastro, cap. 50. Nic. Speciale, lib. 1, cap. 14.

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