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Aggiornato: 28 giugno 2025


Fidatevi dunque delle donne, delle forestiere soprattutto!... Vi è noto difatti che quella giovane è di Ancona, o forse di più lontano ancora; e che mio figlio la conobbe per essere ella camerista di quella dama, che ha la bella villa qui presso.... Affrettatevi, Adriano, disse l'oste, che tutto ciò il sappiamo.

E niuna di queste aderí, e tutte trattarono piú o meno con Cristiano, arcivescovo di Magonza, cancelliere imperiale e capitano d'eserciti; ed Ancona sostenne uno stupendo assedio contra questo prete guerriero, ma s'accostò non alla Societá, all'imperator greco, e cosí ebbe contro di Venezia.

=Garibaldi in America.= Nato in Ancona il 4 settembre del 1829 e figlio d'un marinaro, Elia volle fin dalla tenera et

Egli era contentissimo; che i suoi nipoti non avrebbero potuto accogliere meglio il conte. Questi non potè rifintare reiterati inviti, ed accetto; tanto un giorno si sarebbe fermato ugualmente ad Ancona.

L'ottimo signor conte don Gerolamo Roberti di Ancona, che allora dimorava a Ravenna presso l'amico suo cardinale Falconieri, prese a proteggere il giovane concertista, iniziandolo ai segreti dell'armonia, nella quale era versatissimo.

Ma Ancona si riscattò con danari, e Federigo s'avanzò contra Roma e papa Alessandro; sforzò la cittá leonina, assalí ma non poté sforzare il Colosseo dove il papa s'era rinchiuso, ed onde poi egli si salvò a Benevento.

Il giorno dopo il conte giungeva ad Ancona due ore prima del mezzogiorno. Ormai in tre giornate si troverebbe a Pesaro: saprebbe allora se aveva sperato invano trovar col

Poi pensava che non s'imbarcherebbe ad Ancona; che terrebbe la via di terra, e che il recarsi a Pesaro non lo devierebbe quasi dalla sua strada. Non sarebbe un gran ritardo, se anche i suoi passi in quella citt

Finalmente nel principio di aprile dell'anno 1808 il Principe Viceré, sebbene io per mia indole non avvicinassi la real Corte i Ministri, con maniere obbliganti mi chiese se avrebbe potuto disporre di me; al che risposi che tutto mi sarebbe stato gratissimo e ad onore, sempreché la mia poca salute ed i miei pochi talenti avessero potuto secondare le viste di S. A. R. Passati pochi giorni, il Principe con suo viglietto mi scrisse che mi disponessi a partire per Ancona e che conservassi il segreto che affidava alla mia discretezza.

Chi non abbia in quell'epoca percorse le Romagne e le Marche, mal potrebbe immaginare il disordine di quelle provincie. L'esercito austriaco muoveva da Toscana verso Ancona per quello stesso stradale che pochi giorni innanzi io aveva percorso. Da Bologna uscivano a stormi i buoni patrioti per accorrere alla capitale; carabinieri, guardie di finanza, giovinotti d'ogni casta e d'ogni condizione, attraversavano tumultuanti le citt

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