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Aggiornato: 4 giugno 2025


Allor disse ’l maestro: «Non si franga lo tuo pensier da qui innanzi sovr’ ello. Attendi ad altro, ed ei l

Pero`, quand'ella ti parra` soave tanto, che su` andar ti fia leggero com'a seconda giu` andar per nave, allor sarai al fin d'esto sentiero; quivi di riposar l'affanno aspetta. Piu` non rispondo, e questo so per vero>>. E com'elli ebbe sua parola detta, una voce di presso sono`: <<Forse che di sedere in pria avrai distretta!>>.

Allor di doglia al così dir confuso Tragge dal mesto cor lungo sospiro, E diceva AMEDEO: del vulgar uso L'anima serva a le vilt

Macaruffo in sulle prime volle mostrare d'essere accorso anch'egli allor allora, e sguainando la coltella che teneva alla cintola, con parole fiere rivolto ai fuggiaschi, gridava a testa: Ah cani! indietro, o vi scanno tutti. Di queste s'ha da farne a me? di queste

Margherita pareva allor allora avesse deposto sul predellino il tombolo, sul quale coi piombini stava tessendo trine, occupazione prediletta delle sue pari, ed erasi recato in mano un libriccino di pergamena, riccamente rilegato, con borchie d'oro, cesellate finamente.

Tutta rosea volgea da me la testa, bella come la bella Blanzesmano allor che la baciò per la foresta l'amato suo Lancialotto sovrano. E le dissi: O Madonna, io tengo il patto. Per voi colgo il fatal grappolo intatto. Ella mi diede il bacio sovrumano.

Allor di mille accenti in se discordi S'innalza tuon, che tutta l'aria spezza, Tuono de' Turchi, ch'a pugnar concordi Essempio dan di sanguinosa asprezza. Ma tu grande Roman ben ti ricordi Nel risco fier, de la natìa fortezza, su quell'ore a sommo duol vicine Ti prese oblìo de le corone Orsine.

Quando sembra che il cor nel petto muoia. Sciolti e cadenti i suoi capelli biondi Sul roseo volto dai grandi occhi puri, Allor che, o sole, i vasti campi inondi, Ella si siede sotto l'alte frondi Nei recessi al meriggio ancora oscuri. Sulla sua via ell'ha ben lievi impronte, Il suo passato ancora non le pesa, Niun periglio ella scorge all'orizzonte, Le tempeste ella ignora, i mali e l'onte,

Presemi allor la mia scorta per mano, e menommi al cespuglio che piangea per le rotture sanguinenti in vano. «O Iacopo», dicea, «da Santo Andrea, che t’è giovato di me fare schermo? che colpa ho io de la tua vita rea?». Quando ’l maestro fu sovr’ esso fermo, disse: «Chi fosti, che per tante punte soffi con sangue doloroso sermo?».

Bardo diceva allor: Cosmo, rimanti; Non mi lascia più quì l'aspra battaglia: Tanto farò, quanto per te s'attende, Se barbarico stral nol mi contende.

Parola Del Giorno

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