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Aggiornato: 9 giugno 2025


"Mangiavano melazzo," rispose il Ghiro, dopo d'averci pensato su qualche istante. "Ma non lo potevano," osservò Alice, con garbo; "sarebbero cadute ammalate." "Lo erano, di fatto," rispose il Ghiro, "molto ammalate." Alice cercò di figurarsi quella strana maniera di vivere, ma ne restò confusa, e continuò: "Ma perchè vivevano nel fondo d'un pozzo?"

E così chi con un pretesto chi con un altro, tutti andarono via, ed Alice rimase sola. "Ho fatto male di nominare Dina!" disse fra assai mestamente. "Ei pare che niuno l'ami quaggiù, eppure la è la miglior gatta del mondo! Oh Dina mia cara! Chi sa, se ti rivedrò mai più!" E la povera Alice rincominciò a piangere perchè si sentiva tutta soletta e sconsolata.

Alice udì che il Coniglio diceva fra , "Andrò dietro la casa ed entrerò per la finestra." "Non ci entrerai!" pensò Alice, ed attese sino a che le parve che il Coniglio fosse sotto la finestra; allora aprì d'un subito la mano come se volesse acchiappare qualche cosa nell'aria.

Alice non era stata mai in un tribunale, ma ne avea letto alcunchè ne' libri, e fu lieta di poter chiamare per nome tutti coloro che vedea. "Quegli è il giudice," disse fra , "perchè porta quel gran parruccone."

Bentosto il Coniglio si accorse di Alice, mentr'ella si affannava alla ricerca, e gridò con voce irata, "Marianna che cosa stai facendo quì? Via corri a casa, e portami un paio di guanti ed un ventaglio! Subito, ti dico!" Alice fu tanto spaventata da quella voce che senza perder tempo corse velocemente verso il luogo indicato, senza dir nulla sullo sbaglio che il Coniglio faceva.

Coloro ch'erano sentenziati a morte, erano guardati da soldati che doveano cessare di servire d'archi al giuoco, e così in meno di mezz'ora, non c'erano più archi, e tutt'i giuocatori, eccettuati il Re la Regina ed Alice, erano guardati e condannati nel capo. Finalmente la Regina lasciò il giuoco, tutta sbuffante ed anelante, e disse ad Alice, "Hai veduto la Falsa-Testuggine?" "," disse Alice.

"Non ho mai detto ciò!" interruppe Alice. "Ma ," tuonò la Falsa-Testuggine. "Zitta!" soggiunse il Grifone pria che Alice avesse potuto rispondere. La Falsa-Testuggine continuò: "Noi fummo educate benissimo in fatti andavamo a scuola ogni giorno " "Anch'io andava a scuola ogni giorno," disse Alice; "non bisogna vantarsi per così poco."

"Presto, fateci un racconto delle vostre avventure," disse il Grifone. "Ve ne potrei raccontare cominciando da stamane," disse Alice assai timidamente; "ma è inutile raccontarvi quelle di ieri, perchè ieri io era tutt'altra persona." "Oh! spiegateci ciò," disse la Falsa-Testuggine. "No, no! prima le avventure," sclamò il Grifone, impaziente: "le spiegazioni sono lungaggini nojose."

E mentre parlava, si mosse, e il Ghiro lo seguì: la Lepre-marzolina occupò il posto del Ghiro, e Alice prese, contro voglia, il posto della Lepre-marzolina. Il solo Cappellaio profittò di quel mutamento: e Alice si trovò peggio di prima, perchè la Lepre-marzolina avea rovesciato il bricco del latte nel suo tondo.

"Non so neppure che sia la Falsa-Testuggine." "È quella con cui si fa la minestra, di falsa Testuggine," disse la Regina. "Non ne ho mai veduto, udito parlare," soggiunse Alice. "Vieni dunque," disse la Regina, "ed essa ti racconter

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