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Aggiornato: 9 giugno 2025
"Gli è proprio curioso," pensò Alice, "d'esser mandata da un Coniglio a far servizi! Mi aspetto che Dina vorr
"È un amico mio un Ghignagatto," disse Alice, "vorrei presentarlo a Vostra Maest
"Le domando scusa," rispose umilmente Alice: "ella è giunta alla quinta curvatura della coda, non è vero?" "No, doh!" riprese il Sorcio con voce acerba ed irata. "Che! c'è un nodo?" sclamò Alice sempre pronta e servizievole, e guardandosi attorno. "Mi conceda il favore di disfarlo!" "Niente affatto," rispose il Sorcio, levandosi e in atto di partire. "Lei m'insulta dicendomi tali scempiaggini!"
Alice guardò sulla tavola, e vide che non c'era altro che tè. "Non vedo vino," osservò essa. "Non ce n'è punto," replicò la Lepre-marzolina. "Ma allora non è cortese, invitandomi a bere quel che non ha," disse Alice sdegnosamente. "Come non fu punto civile da parte sua di sedersi quì senz'essere invitata," osservò la Lepre-marzolina.
"Proprio così," disse il Grifone, sospirando anche lui, ed entrambe le bestie nascosero la faccia fra le zampe. "Quante ore di lezione avevate al giorno?" disse Alice prontamente, per mutare argomento. "Dieci ore il primo giorno," rispose la Falsa-Testuggine: "nove il secondo, e così discorrendo." "Che metodo curioso!" sclamò Alice.
"Come volete ch'io lo sappia," rispose Alice, che si meravigliava del suo proprio coraggio. "Ciò non mi spetta." La Regina diventò di fiamma per la rabbia, dopo d'averla fissata ferocemente come una bestia selvaggia, gridò, "Tagliatele il capo! subito " "Eh, via!" rispose Alice a voce alta e con fermezza, e la Regina si tacque.
"Signor mio, ho paura di sì," rispose Alice; "Non posso più rammentarmi bene le cose come una volta e non posso conservare per dieci minuti la stessa statura!" "Quali cose non potete rammentare?" domandò il Bruco. "Ecco, cercai una volta di ripetere 'Rondinella pellegrina' e m'uscì dalle labbra tutto diverso!" soggiunse Alice assai mestamente.
"Ebbene dica quel che intende," disse la Lepre-marzolina. "Ecco," riprese Alice, in fretta; "almeno almeno intendo quel che dico e ciò vale lo stesso, capite." "Niente affatto lo stesso!" disse il Cappellaio. Sarebbe come dire, "'Veggo quel che mangio' è lo stesso di 'Mangio quel che veggo?" "Sarebbe come dire," soggiunse la Lepre-marzolina.
"Non l'avete recitata bene," disse il Bruco. "Temo di no," rispose timidamente Alice, "certo alcune parole sono scambiate." "Male dal principio alla fine," disse il Bruco con accento risoluto, e successe un silenzio per qualche minuto. Il Bruco fu il primo a parlare. "Di che statura vorreste essere?" domandò.
"Quando eravamo piccini," continuò la Falsa-Testuggine, un poco più quieta, ma sempre singhiozzando, "andavamo a scuola, al mare. La maestra era una vecchia Testuggine e noi la chiamavamo Tartaruga " "Perchè la chiamavate Tartaruga se non era tale?" domandò Alice. "La chiamavamo Tartaruga perchè c'insegnava a tartagliare," disse la Falsa-Testuggine con dispetto: "Avete poco comprendonio!"
Parola Del Giorno
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