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Aggiornato: 31 maggio 2025
Il conte Birago, a quelle inaspettate parole, aguzzò gli occhi e guardò attentamente il Palavicino come sforzandosi di osservare il volto che celavasi sotto la maschera. Il Mandello gli si accostò allora anch'esso e: Ciò che ti ha detto questo mio amico carissimo, soggiunse, è vero pur troppo.... Tra la furlana e le nacchere domando io come si possano incastrare i pensieri di chi va agonizzando.
Monti aguzzò lo sguardo, fissando il volto di Petronio, attraverso le sbarre del finestrino: e cercava d'indovinare in quell'oscurit
Il ricattato era sempre immobile nel mezzo della stanza; gli stavano vicino Sciaverio e Maraviglia: Nicola con la lanterna in mano faceva lume al vecchio gufo, che, inginocchioni nel posto ove prima era il capo del letto, con un pezzo di ferro aguzzo aveva sollevato i quattro mattoni dell'angolo incastrati nella ribalta.
Egli era estremamente pallido e respirava affannosamente, comprimendosi il cuore colla mano destra, stringendo colla sinistra, tutta convulsa, quella dell'organista che gli teneva un fazzoletto inzuppato sulla fronte, e cacciava fuori dalla cravatta il mento aguzzo ad una distanza alla quale, fino a quel giorno, non era probabilmente mai giunto.
Candia allora cercò differenti argomenti di persuasione; aguzzò l’astuzia; imaginò tre, quattro, cinque casi diversi per spiegare come mai si trovasse il cucchiaio nella buca del cortile; ricorse ad artifizi e a cavilli d’ogni genere; sottilizzò con una ingegnosit
che averle dentro e sostener lo puzzo del villan d'Aguglion, di quel da Signa, che gia` per barattare ha l'occhio aguzzo! Se la gente ch'al mondo piu` traligna non fosse stata a Cesare noverca, ma come madre a suo figlio benigna, tal fatto e` fiorentino e cambia e merca, che si sarebbe volto a Simifonti, la` dove andava l'avolo a la cerca;
A queste parole il vecchio banchiere aguzzò gli orecchi, e fece tanto d'occhi per guardare il suo interlocutore. Questi proseguì sulla medesima solfa, tra il dolce e l'amaro: Debito mio! Non lo so. Fors'anche m'inganno, e fo peggio. Ma Iddio mi è testimone della onest
Aggiustate le lenti alla vostra veduta a guardate laggiù, su quel tetto aguzzo, che cade appunto nella visuale del Molo vecchio. Vicino al porto? chiese il Collini, guardando. No, molto più vicino a noi. Quando vi dico che casca nella visuale del Molo vecchio, gli è per farvi intendere la direzione. Vedete su quel tetto aguzzo un terrazzo con quattro pali verdi sugli angoli?
Sicuro, ed eccola qua. Un giorno (Ella non mi domandi il mese e l'anno, perchè non glieli saprei dire) un giorno avvenne ad un cacciatore di passare tra i faggi, inseguendo una cerva, sulle rive del lago. Dall'altra parte, dove mancavano gli alberi e sorgeva in quella vece un picco aguzzo a mo' di scogliera, vide una bellissima figura di donna, che pareva una bagnante, escita allora dall'acqua, e in atto di rasciugare al sole la sua capigliatura bionda. Il cacciatore rimase estatico ad ammirarla; il che, per dirglielo così di passata, diede tempo alla cerva di mettersi in salvo. Quanto rimanesse egli in contemplazione non so, perchè la leggenda non lo dice; il fatto sta che quando egli fece per avvicinarsi alla bella figura, costeggiando la riva del lago, trovò un canaletto d'acqua, e in fondo al canaletto un roveto così fitto, che non ci fu verso di passare dall'altra parte. Quando ritornò al suo posto primitivo per rivedere la bella, un velo di nebbia si era levato dal lago; fors'anche l'oscurit
(con l'aspetto e con l'accento di chi subisca i colpi reiterati d'un ferro aguzzo) Ah!... chi mi dar
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