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Aggiornato: 25 giugno 2025
Gli pareva quel giorno, nel vedersi in una sala addobbata con gusto, in mezzo a persone del suo ceto: col lusso di numerosi domestici riccamente vestiti; a quella tavola, ove i cibi più ricercati venivano serviti in preziose supellettili, di trovarsi in Sicilia, al palazzo dell'Isola: ma quella illusione non poteva durare a lungo, svaniva quando egli alzava gli occhi sulle dame.
Ci fe' entrare nel suo appartamento; due stanze in tutto, arredate con una scenica parsimonia di molto buon gusto; nel salotto si vedevano parecchie di quelle enormi sedie ad alto schienale, che frequentano il palcoscenico di tutti i teatri dell'orbe terraqueo; nel mezzo una tavola rettangolare con un gran tappeto che ne copriva le gambe, da un lato una cônsole e dall'opposto lato un pianoforte; la sola differenza tra il salotto dell'ex-baritono, ed una sala riccamente addobbata con due porte laterali, era che in fondo invece d'un'altra porta si vedeva un caminetto, un vero caminetto, ed uno specchio, un vero specchio, con cornice dorata sovr'esso.
Era colui il cavalier Lodovico, quel giovinastro che un anno prima aveva creduto di poter facilmente tirare a male la sorella di Damiano. Egli era divenuto marito scioperato ed elegante; nella sua casa, addobbata come impone la barocca arte rediviva del seicento, passava per un de' tipi dell'uomo di moda. Dopo il suo matrimonio e i viaggi e la cresciuta boria e l'eredit
(Altra sala della villa, contigua a quella del trono, addobbata di mobili antichi e austeri. A destra, a circa due palmi dal suolo, è come un coretto, cinto da una ringhiera di legno a pilastrini, intetrotta lateralmente e sul davanti, ove sono i due gradini d'accesso. Su questo coretto sar
Filippo volle due camere comunicanti; ordinò di portar tre bauli in quella della signora, e due nella sua, e li indicò al facchino. La camera di Loredana era tappezzata di giallo, coi mobili di damasco giallo; la zanzariera azzurrastra, scendendo da un baldacchino centrale, celava tutto il letto. La camera di Filippo era addobbata di stoffa rossa e disposta identicamente all'altra.
Dal vertice di Sant'Angelo, Garibaldi, con assiduo pensiero, vigilava i movimenti del nemico e meditava il passaggio del fiume per irrompere fra Capua e Gaeta, dividere l'esercito borbonico e, dimezzato, conquiderlo oggi sul Volturno, la dimane sul Garigliano. Ivi il giovine monarca delle Sicilie avrebbegli consegnata la propria spada. Così davanti al prestigio del suo nome caddero le rocche dello Stretto ed i castelli della capitale; così si dileguarono cinquantamila uomini davanti alla sua carrozza da Reggio a Salerno; così la flotta, nella rada di Napoli, ammainate le vele e addobbata, con cento e un colpo di cannone lo salutò ammiraglio e signore. Ma avuta certezza dell'intervento del re sardo, lo splendido disegno gli si scoloriva d'ora in ora. L'intervento del re doveva mutare di pianta il carattere della lotta: gl'incanti del mago di Caprera dovevano scomparire, e cessato il prodigio, la realt
In un'altra sala si cantavano i vespri. Anche questa era addobbata, e scintillante di lampade. Il soffitto di essa non era piatto come quello dell'altra, ma bensì a piani sovrapposti e terminava in una cupola di forma bizzarra. I cantori sedevano nel coro, dietro al rabbino o primo cantore. Questi era vestito di un lungo abito nero, e portava in capo una berretta sacerdotale nera, molto alta, dalla quale scendevano ai due lati i lembi di un velo bianco. La semplicit
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