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La reazione del governo non fu uguagliata che dalla reazione di una gran parte delle classi dirigenti. Queste, che per alcuni mesi si erano ecclissate e rannicchiate in modo da rendersi invisibili, o avevano fatto buon viso a cattivo giuoco, modificando i patti agrari, elevando i salarî, trattando da uomini i lavoratori, non appena il governo si mostrò forte e ristabilì l'ordine, smisero ogni ipocrisia; e gli uomini sciacalli vili nel pericolo ma sanguinarî quando possono esserlo senza timore sono sbucati dai loro nascondigli preparandosi alla riscossa. Ridono delle miserie dei lavoratori, si compiacciono delle fucilazioni e del sangue sparso, inneggiano agli arresti e ai processi. Le promesse fatte durante i tumulti non vengono mantenute, e le concessioni vengono ritirate. I grandi proprietarî riuniti nella sala Ragona di Palermo per cura del loro Comitato promotore, fanno voti perchè l'insegnamento ufficiale dato nelle scuole sia a base morale, e c'è chi nella stessa riunione propone che si abolisca l'istruzione obbligatoria tra gli applausi dell'assemblea! Ecco ciò che le classi dirigenti sanno escogitare e proporre per venire in aiuto degli affamati. Esse si chiariscono degne del loro passato, di quel passato, che fece giudicare al senatore Zini «la Baronia siciliana ignava e superba e non ultima cagione del pervertimento morale, onde volentieri si rigetta tutto il carico sul mal governo dei Borboni»; esse si mostrano degne del governo attuale e questo degno di loro; formando un circolo vizioso nel cui perimetro le oligarchie, alte e basse, trovano modo di rafforzarsi e di sostenersi a vicenda, a tutto detrimento della libert

Il Thiers, che la Francia pregia per uomo grande, in Italia, misurandolo per di dentro, e per di fuori, lo trovarono pari così nella materia, come nello spirito; anzi in questo più breve. Il Papa credeva avvantaggiarsi leccando, e invece non fa civanzo co' Francesi, e con cui li comanda se non mostri loro i denti. Napoleone un bel (egli aveva allora allora vinto ad Osterlizza) scrisse al Papa lui essere lo Imperatore di Roma e suo padrone, però si dichiari nemico dei suoi nemici, conceda il matrimonio ai preti, abolisca gli ordini monastici, affranchi l'episcopato dalla sede pontificia, e accetti il codice civile. Il Papa si schermisce dietro la donazione di Carlomagno e strilla che non lo condurranno ad ammazzarsi da , Napoleone gli risponde, che appunto per virtù di cotesta donazione egli è principe, il Papa feudatario, e che con tutte quelle cose di meno potr