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Non so dire se più dell'arte egli amasse la libera natura, Fin da fanciullo ebbe sotto gli occhi i malinconici dintorni del suo Limbiate e i grandi boschi di pino silvestre che coprono una vasta zona dell'alto Milanese, luoghi di caccia una volta e di sontuose villeggiature, oggi ingiustamente abbandonate.

Capitolo XXII. Tale essendo il lusso del vestire e dell’acconciarsi, facile cosa è lo immaginare la vita alla quale esso dovesse corrispondere. Conversazioni, feste da ballo, teatri, villeggiature si alternavano con feste e spettacoli sacri e passatempi religiosi. D’estate o d’inverno, la giornata era sempre breve, insufficiente alle occupazioni del corpo e dello spirito.

Si parlava delle prossime villeggiature, e si enumeravano le signore che sarebbero fra poco andate via; qualcuno annunziò la partenza della baronessa. Una di più, una di meno!... disse il Sammartino, scuotendo la cenere del sigaro col mignolo, dove luccicava un grosso brillante. A Napoli non ne mancano, delle donne della sua risma!

Da principio aveva sperato nelle avventure. Ne aveva sentite raccontar tante, quand'era studente, di giovani medici accarezzati da nobili e capricciose signore, specialmente in campagna, nell'ozio delle villeggiature. Ma dopo un anno, dopo due, quelle speranze erano morte e sepolte. Di signore belle, eleganti e capricciose come s'intendeva lui, non ne capitavano da quelle parti.

Dunque villeggiature per tutti, e quindi molteplici e svariate specie di esse per contentare tutti i gusti. Ma oramai non vi restano che due o tre tipi spiccati e tutte le altre rientrano nella categoria di queste principali. Vien prima la villa mobigliata con costosa eleganza, dipinta a colori gai, con un giardinetto, la vasca, il tavolino di legno rustico qualche volta un piccolo tentativo di parco. Di alberi..... qualcuno; aria..... si dice e si sostiene che ve ne sia; passeggiate..... sul lastrico di una via perfettamente selciata e nella propria vettura. Si fa..... lo stesso che si faceva in citt

La cappella dei Montalto era di poca ampiezza e assai scarsa d'ornamenti, come sogliono essere tutti questi edifizi annessi alle villeggiature signorili dei nostri antichi, con un solo altare nel fondo, e due nicchie sui lati. Una di queste era vuota; nell'altra sorgeva un monumento di marmo, sormontato da un angelo in atto di preghiera.

D'altra parte noi abbiam dovuto toccare di questo banchetto, e perchè fu in quell'occasione che l'Elia Corvino parlò a chi doveva parlare, e per dare un'idea del modo con cui il nostro Manfredo era uso a passare in quell'anno la sua vita a Roma, Venendo a lui gl'inviti da tutte le parti mal suo grado ora costretto intervenire alle feste, alle mense, ai giuochi, alle villeggiature, alle caccie e a tutti codesti passatempi della vita.

Il lusso di Parigi smisurato aveva fatti i paladin fallire: volevan sostenersi in grado alzato con debiti e con truffe da non dire. Facean lo stesso i servi nel lor stato, per imitare i grandi e comparire; e le villeggiature de' signori avean fatti i villani imitatori.

La villa di cui raccontiamo la storia, ch'è quasi una leggenda, era situata in un punto che non vogliamo troppo determinare, non lontano da Tivoli; e mentre era stata altre volte sontuosissima e splendidamente abitata, lasciata ora quasi nell'abbandono e dimora soltanto d'un vecchio domestico, aveva precisamente subìto una di codeste trasformazioni. Anticamente i principi d'Ostellio che n'erano padroni, vi conducevano la splendida vita delle villeggiature romane e vi tenevano, come suol dirsi, casa aperta; ma ora da due generazioni avevano smesso d'andarvi. Il penultimo proprietario aveva sempre vissuto fuori d'Italia, scorrendo l'Europa per missioni diplomatiche ed era morto lontano e dimentico affatto della sua villa, che gi