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Non era stato lui che aveva piantato in asso gli elettori; al contrario gli elettori avevano lasciato lui sul lastrico, mandando a Roma, in sua vece, il conte Della Valle, il quale non salì la Montagna, come qualcuno aveva temuto, ma rimase al centro sinistro.

Il bimbo delle sue carni corrose dal vizio altrui, così, sur un saccone, cullava; e la materna passïone trasfigurava le parole in rose. L’ascoltavano gli usci acchiavacciati, le cieche imposte, il lastrico. E il fanale fiamma divenne, accesa a un immortale altar, ritto fra l’ombre dei peccati. Tacque la voce e ritornò il mattino, tutto bianco di neve ancor del cielo, ancora intatta.

Vampe e vampe a me salgono dal lastrico che sfioro, errando nel tramonto roseo. L’ultimo fischio echeggia dalle fabbriche, l’ultima rondin stride intorno agli embrici, l’ultimo sogno langue sui garofani dei davanzali, e van le lune elettriche sbocciando in alto, tra una rete ferrea di fili.

Chi mai la coscïenza le divelse?... Che lungo dramma la gettò sul vuoto Lastrico, a notte, in caccia d’un ignoto?... Un’occulta piet

E senza attendere risposta veruna, applicò le sue labbra sulle labbra della cugina, vi depose un bacio che alla giovane donna sembrò un morso ed uscì precipitosamente, senza voltarsi. Vitaliana restò come annientata. Il duca correva sul lastrico di Parigi, portando via i diamanti di sua moglie. Il duca di Balbek. Il duca di Balbek era guardia del corpo.

L'amabile cuginetta venne sola, a piedi, accompagnata dal vecchio servitore, poco dopo il mezzodì, quando il sole batteva a piombo ed il lastrico delle vie pareva infuocato. La povera creatura s'era sagrificata così in nome del dovere, aveva esposto i suoi capelli di stoppa e le suola de' suoi stivaletti al pericolo di pigliar fuoco, per amore della virtù minacciata e del decoro offeso.

Il professore Salapolli, con discrezione ma con insistenza, pregava Bruno d'impedire quello sperpero, o un giorno si sarebbe trovato sul lastrico. Perchè pagare cento ciò che vale uno? diceva. Son cose che strappano lagrime ai sassi!

Per quali impure vie, da che remoti sentieri d’ombra al lastrico sonoro giunse, ove sete di potenza e d’oro scaglia le sue pugnaci orde d’ignoti?... Un carro può sventrarla, un fiotto umano travolgerla.

Quel povero Tolomei? La Cisalpina gli ha dato il tracollo! Il Bizzarelli, il Vergani, il Palazzoli, il Brunetti?... Tutti galantuomini, gente di lavoro, padri di famiglia, buttati sul lastrico!... Anche il conte Bobboli, tirato dentro pei capelli, intimidito, ricattato, come forse il Duranti! Anche il Beretta, persino donna Alessandrina, la madre di Pio Calca!... Tutti senza un soldo!

Un flotto di sangue le spicciava dalla gola ferita; tutto lo scialle se ne inzuppava. Cadde sul lastrico, come uno straccio, e non si mosse più. Il calzolaio mormorò: L'ha ammazzata. Apparve sulla soglia della bottega don Peppe. Aveva gli occhi pieni di sangue, il labbro inferiore pendeva. Immobile guardò la vecchia stesa presso, si guardò intorno, come smarrito. Nessuno parlava.