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Oh!... Così presto? fece Mario torcendosi le mani. L'idea ch'egli non l'avrebbe vista mai più ebbe ragione delle sue ultime ripugnanze.... Strascicando i piedi, appoggiandosi ai mobili, egli entrò nella camera mortuaria....

Mentre egli toccava coraggiosamente il bottone del campanello, un'altra voce, vera e sacrosanta, mormorava a canto a lui, strascicando le parole, tanto era dimessa: «vedrai che Bortolo far

Il cuoco ridiscese alla sua cucina più malinconico di prima, strascicando ancora più lentamente le cadenze della sua canzone: «Senza galletto, la mia gallina O poverina come far

Anche il 20 Settembre, visto dietro le quinte.... Ci andava innanzi lentamente, portando un cerino acceso e strascicando i sandali, un piccolo frate tarchiato, che in alcuni punti teneva quasi con le spalle tutta la larghezza del corridoio, e ci copriva con la sua ombra.

Il colloquio era durato ancora, ma rotto, a pezzi e bocconi, non sapendo il Fiesco rassegnarsi ancora a finirlo e chiedendo sempre qualche cosa, il Ximenes strascicando le parole e mostrandogli di aver detto abbastanza. Ma quanti dubbi restavano nell'anima del povero capitano! E non gli si poteva almeno concedere di veder la sua donna?

E anch'io dirò a mia mader dov'è l'anello.... il sacro anello.... del prelato!... e cogli occhi inumiditi e lustri, coll'aria svenevole, e ingarbugliando, strascicando le parole, continuava a ripetere, serio, ostinato: E sia pure la moglie altrui!... Io voglio.... la moglie altrui!

Ma figlio mio, proruppe il notaro rosso come un gallo, unendo le palme, chi ti ha detto che que' signori vogliono imporsi, chi ti ha detto che abbiano minacciato! ma.... ma.... ma.... Que' tuoi scartafacci ti han fatto uscir di cervello, e sogni un mondo di sciocchezze, santo Dio!... Poi continuò strascicando le parole: Sala venne da me ieri, mi disse umilmente, e con il massimo rispetto, che ti pregassi a non volergli levare i giardini.

Fatti due o tre giri, riuscii in una vasta piazza, chiamata Piazza Maggiore, o Piazza della Costituzione, tutta cinta di case color di melagrano, con portici, e nel mezzo, una statua di bronzo, rappresentante Carlo III. Non avevo ancora dato un'occhiata all'intorno, che un ragazzo avviluppato in una lunga cappa sbrandellata, strascicando due grandi ciabatte, e agitando in aria un giornale, mi corse incontro.

Ora, uno dei miei più piacevoli divertimenti consisteva, in principio, appunto nel tempestare con le mani, quasi coi pugni, sui tasti di quella misera spinetta, che fremeva e strideva con tutte le corde di rame e sembrava chiedere aiuto contro lo strazio che le infliggevo. La cugina accorreva da qualunque punto della casa, curva, strascicando le ciabatte, sgridandomi da lontano: Ah, Nonnino!

Io posso assicurare per mia esperienza che è un numero eccellente, un numero aureo. Tutte le cose che ho fatte in un giorno tredici mi sono andate benissimo. Ah ? esclama Enrico Dal Ciotto, strascicando anche la frase, come se la tirasse con l'argano. Certamente; gli rispondo io, senza scompormi, e sul medesimo tono.