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Quando lo stampatore veneziano Rapetti, sotto gli auspicî della Duchessa Anna-Maria Gioeni, volle iniziare in Palermo una Biblioteca galante, dovette fermarsi al solo primo volume, mentre la medesima Biblioteca, per il gran numero di compratori, veniva su prospera a Firenze ed a Venezia.

Francesco Tasso, e dopo l'avviso dello Stampatore, si leggono le parole seguenti: «Questo poema esce in luce nella forma, che l'Autore lo compose da prima, e vivendo volse, che così appunto si stampasse

L'Assereto, il confidente de' suoi disegni letterarii e delle sue malinconie, fu il primo ad entrargliene. Hai scritto tanto per tuo passatempo, gli disse l'amico, che potresti oramai pensare a cavar qualche profitto dalle opere dell'ingegno. , rispose Lorenzo, scrivere, per non trovare uno stampatore che ci metta l'inchiostro e la carta del suo!

Le vicende non cominciarono col volgergli prospere. Dapprima non si fece molta attenzione alle sue vesciche rettoriche; ma egli non si perdette d'animo. Più d'una volta lo stampatore minacciò di far morire il giornale, rifiutandosi di metterlo in torchio se non veniva pagato almeno in parte di quanto gli era dovuto; ma Salicotto seppe sempre industriarsi così bene, che di qua o di l

Però stesi un po' di scrittura dove alla meglio m'ingegnai a scolparmi mostrando così in iscorcio le ragioni per le quali io non idolatrai no, bensì mi venne in grado il Guerrazzi, e la portai allo stampatore perchè me la stampasse. Io sono prete e aborro gli scandali, però vi dico una cosa sola, e voi altri intendete più di quello, che io non vi voglio dire.

Speriamo che anche la parte contraria vorrá premiare con qualche regaletto del suo l'ingenua mediazione del sapiente anonimo. |Grisostomo|. Della romanticomachia, libri quattro. Torino, 1818, co' tipi di Domenico Pane, stampatore di S. A. I. il principe di Carignano. |Guerre letterarie in italia| . In Lipsia la fiera di San Michele fu quest'anno ricchissima di nuove produzioni letterarie.

Uno dei primi ad infervorarsi della riforma fu Francesco Minicio, detto così secondo l'uso d'allora da Menaggio sua patria , lodato da Erasmo di Rotterdam e dall'Alciato, e cui il Frobenio in una lettera a Lutero fa onore del titolo di eruditissimo e sacro alle muse. Egli da Basilea, dove molte opere di italiani eretici si stamparono, recò di qua dall'Alpi i libri di Lutero, ed essendo stampatore in Pavia ebbe modo di propagarne rapidamente le invettive, forse in buona fede lusingato dalle parole antiche onde si coprivano errori nuovi. Quei libri diedero una scossa agli ingegni, ed era per tutto un cianciar di teologia, come oggi si ragiona di politica ben o male, e presumendo ognuno di saperne quel che n'è, e riprovando chiunque non pensa come lui. Egidio della Porta, agostiniano comasco dopo esser frate da quarant'anni, nei quali aveva predicato con fama di singolare eloquenza, scriveva a Zuinglio come le verit