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Diressi il cavallo verso una carbonaia vicina, avendo riconosciuto Federico. Egli era smontato; e parlava con un vecchio di alta statura, dalla faccia rasa. Oh, finalmente! mi gridò, vedendomi. Temevo che tu ti fossi smarrito. No, non sono andato molto lontano.... Vedi qui Giovanni di Scòrdio, un Uomo disse, mettendo una mano su la spalla del vecchio. Guardai il nominato.

Varcai la soglia; scostai la tenda; mi avanzai. La culla era nel mezzo della camera, fra quattro candele accese, parata di bianco. Mio fratello seduto da un lato, Giovanni di Scòrdio dall'altro vegliavano. La presenza del vecchio non mi recò stupore. Mi parve naturale ch'egli fosse l

Come giungemmo in vicinanza del luogo ove abitava Giovanni di Scòrdio, egli scorse nel campo la figura alta del vecchio. Guarda! È l

Prendete un pugno di grano e gettatelo nel mio campo. Io pel primo affondai la mano nel frumento, ne presi quanto potei, lo sparsi. Mio fratello m'imitò. Questo ora vi dico soggiunse Giovanni di Scòrdio, con la voce commossa, guardando la terra seminata. Dio voglia che il mio figlioccio sia buono come il pane che nascer

"Sono salvo dunque. Chi può avermi veduto?" Pensai ancora a Giovanni di Scòrdio, guardando la finestra; ebbi ancora un'inquietudine. "Ma no, giù non c'era nessuno. Ho guardato due volte." Mi ravvicinai alla culla, raddrizzai il corpo del bambino, lo copersi con cura, m'assicurai che nulla era fuor di posto. Ora però avevo una ripugnanza invincibile ai contatti. Egli piangeva, piangeva.

Hai osservato bene Giovanni di Scòrdio, quel vecchio? mi chiese Federico. risposi. Credo che non dimenticherò il suo sorriso e i suoi occhi.

Tornai alla porta, la riaprii; m'assicurai che l'andito era deserto. Corsi allora alla finestra. Mi vennero alla memoria alcune parole di mia madre; mi balenò il dubbio che Giovanni di Scòrdio potesse trovarsi l

Fissava la finestra aperta quel lembo di cielo delicato. È una giornata fredda, oggi? domandò con una specie di timidezza, ritraendo le mani sotto le coperte. E rabbrividì visibilmente. Il giorno dopo, io e Federico andammo a visitare Giovanni di Scòrdio, Era l'ultimo pomeriggio di novembre. Andammo a piedi, a traverso i campi arati. Camminavamo in silenzio, pensosi.

Entrò il prete con la stola bianca, seguito dai chierici che portavano l'aspersorio e la croce senz'asta. Tutti c'inginocchiammo. Il prete asperse d'acqua benedetta il feretro dicendo: Sit nomen Domini.... Poi recitò il salmo: Laudate pueri Dominum.... Federico e Giovanni di Scòrdio si sollevarono, presero la bara. Pietro apriva d'innanzi a loro le porte. Io li seguivo.

Nel dubbio che Giovanni di Scòrdio fosse pei dintorni, uscii dalla casa, m'inoltrai pel viale dove l'avevamo incontrato io e mio fratello quell'altra volta. Nel chiarore del crepuscolo era l'annunzio della prima neve. Lungo la fila degli alberi si stendeva un tappeto di foglie. I nudi rami stecchiti frastagliavano il cielo.