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Oh Lucilla, è una bugia interruppe Roberto seguendo con lo sguardo una lagrimetta che le colava giù per la guancia. Cosa c'è'?... Non è vero, non piango ella rispose. Anzi, , piango, ma di rabbia.... Va via, sei cattivo. E intanto altre lagrime più grosse le rigavano il viso.

Passando nell'orto vidi la Teresa, curva a terra che raccoglieva delle patate. La chiamai e si rizzò per salutarmi. Aveva gli occhi rossi e le lagrime le rigavano il viso. Se le asciugò in fretta col rovescio della mano, e si sforzò di sorridere nel dirmi: Buon giorno, signora.

Il principe stava immobile, come una statua, quasi fosse privo d'ogni sentimento; Diana piangeva a dirotto; due grosse lacrime rigavano le guancie di Roberto. Egli era il solo al mondo nel cui cuore fosse rimasto un palpito d'affetto per quella creatura.

Il duca di Feira non si provò a confortarlo, non disse parola; anch'egli era commosso, e due grosse lagrime gli rigavano le guance.

Due grosse lacrime rigavano le guancie dell'ingegnere Amoretti. Chi siete voi? domandò Diana, che non potea torcere i suoi sguardi da quelli di Roberto.

Alcune gocce di sangue rigavano l’altare. I compagni, tutt’insieme, fecero forza un’altra volta per sollevare il peso. L’operazione era difficile. L’Ummálido, nello spasimo, torceva la bocca. Le femmine spettatrici rabbrividivano. Finalmente la statua fu sollevata; e l’Ummálido ritrasse la mano schiacciata e sanguinolenta che non aveva più forma.

La signora Teresa era rimasta immobile con gli occhi fissi al suolo; due grosse lagrime, le prime che Fortunata le vedesse spargere, le rigavano le gote. Alla fine si scosse, sospirò due volte: Povera Venezia! Povera Venezia! disse alla sua compagna: Spicciamoci, a casa ci aspetteranno; e s'avviò. Fortunata la seguì senza aprir bocca.

E per sfogare tutta l'acredine che mi sentivo nel cuore, mi misi a calpestare furiosamente le erbe e le pianticine fiorite che smaltavano il suolo. Due lunghe lacrime rigavano le guance di Fausta. Ed io godei che ella piangesse! Tornavamo verso la villa come due sconfitti, uno dietro all'altro. Non contristare la mamma, facendole sapere quel che è avvenuto tra noi.

E il buon Daniele, fra le lacrime che gli solcavano le gote smorte e gli rigavano il naso verdognolo, nella sua grande ambascia pel figliuolo che partiva, sospirava, sospirava pure per quell'altra, dietro a quell'altra lontana... il sogno, la visione; il solo punto luminoso della sua vita oscura e misera: la figuretta nera nell'amazzone attillata, a cavallo di Gladiator, il cappello a cilindro e il garofano rosso...

Nulla era più spaventevole di quello sguardo aperto sul vuoto, di quello sguardo che non vedeva. Dopo lunghi sforzi, con lagrime silenziose che gli rigavano il volto, Brunello si ritraeva, senza chiedere notizie ai medici. Ciò che aveva visto diceva meglio di qualsiasi parola ciò che si poteva attendere. Da Parigi scrisse a Nicla una lunga lettera di dolore.