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Allora siete molto semplice!... Ma io non voglio farvi soffrire.... vi consolerò subito; vi dirò che ho sorpreso ieri sera Diana, sola nella sua camera, mentre piangeva dirottamente. Che hai? le ho domandato. Ella mi s'è gettata al collo: e mi ha detto ch'era tanto, ma tanto infelice.... povera creaturina! Due grosse lacrime rigavano le guancie vegete e dipinte della signora Teodora. Mi ha detto che voleva uccidersi.... non poteva più sostenere la vita.... Insomma, mi ha confessato che vi ama, e non amer

Immobile, tutto nero sullo sfondo luminoso della finestra, egli guardava ancora il ritratto. Andrea!... e, levatasi, gli si avvicinò. Mute, grosse, luccicanti, le lacrime gli sgorgavano dagli occhi spalancati, gli rigavano le guancie, cadevano una dopo l'altra sulle mani leggermente tremanti. Andrea!.... Andrea mio!... Guardami, che cosa è stato?... Ma guardami!

Ah, egli disse, appena ebbe ripreso un po' di fiato, non ho fortuna io! E le lacrime rigavano le sue guancie smunte, rugose, anzi tempo. La mia prigione è distante dalla vostra per quasi un centinaio di passi.... Nelle passeggiate, che un tempo mi eran concesse, avevo osservato che attiguo alla mia prigione era un terrapieno: e a' piè di esso un fosso largo, profondo: di l

Annuvolato tristamente era il cielo, e fosco appariva il mattino: larghe zone di nebbia rigavano i dossi delle montagne, e riflettevano nelle immobili acque del lago il loro cinericcio colore; le piante e gli arbusti che fiancheggiavano il sentiero del monte vedeansi sfrondati ed abbattuti dalla furiosa grandine della notte, ed in più luoghi frantumi di macigni e sassi trascinati dalla correntia della pioggia lo avevano ingombro.

E le lacrime gli rigavano calde calde le guance; le lacrime che gli uscivano proprio dal cuore, e per una parola, una parola sola di quella creatura esile, bionda, vaghissima che gli stava, ritta dinanzi, il povero innamorato avrebbe data la vita senza esitazione e senza rimpianto.

Accanto alla rosa del Bengala, verdeggiava il nespolo del Giappone: filari di novelle viti di Borgogna correvano lungo gli scaglioni, alternandosi a spallierati di pere invernali che avevano rinomanza sul lago; le rive dei praticelli intermedi tra cui volgevasi una stradina polita e pastosa erano sostenute e continuamente incorniciate da un cordone di tufo scavato a foggia di cassette e dentro, a seconda delle esposizioni, il bravo giardiniere vi aveva coltivato le piante più rare, le acute spade dell'iride, i bulbi spinosi dei cacti, le felci filiformi e arborescenti, i delicati e cascanti capelveneri, le tredescanzie pioventi, chiazze giallastre e calde di nasturzi, sassifraghe dai fiorellini rosei, orchidee dai gambi contorti e carnosi: e sugli angoli dei viali e nel bel mezzo del clivo macchie di cupe sabine, o di evonimi dal verde tenace, o una magnolia dalla foglia lucente, o un giovine abete dai bruni festoni che rigavano il fondo aperto dell'aria.