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La seconda, che il partimento di essi preciosi metalli sia fatto col numero aritmetico sopra i loro dati valori, corrispondenti ad uno per dodici e dodici per uno, per poter procedere in infinito senza rotti, cosí nel fare le leghe delle monete come nel compartirli proporzionalmente a moneta per moneta, e tanto nelle monete fine quanto nelle basse, e cosí in quelle di maggiori come in quelle di minori valori per le loro rate, affinché tutti i pagamenti si abbiano poi a fare con sodisfazione perfetta.

Allora intavolarono le prime proposte: un altro giorno si discusse più a fondo il negozio, e in una settimana e coll'intervento di un avvocato, scelto di comune accordo, fu combinato e accettato dalle due parti un contratto, in forza del quale, Alessandro Frascolini diventava il direttore-proprietario del giornale l'Omnibus, obbligandosi al pagamento di una certa somma, divisa in varie rate semestrali.

Quell'uomo ingegnoso, fatto il calcolo che i Cenacoli di Giusto pagati a peso d'oro dovessero dargli molto più companatico che un artista di modesto appetito possa digerire, intimò subito una tassa di ricchezza mobile per una somma enorme, dugento lire annue, da pagarsi in sei rate uguali ogni bimestre, facendo risalire l'obbligo del pagamento a tre anni innanzi per mancata denunzia; insomma uno scapaccione di ottocento lirette.

Come resistere alla tentazione di comperare un pezzo di quella bella terra, quando si ha in tasca qualche migliaio di pesos, siano pure risparmiati Dio sa a costo di quanti sacrificî? Non occorre pagar subito: si paga a rate annuali. Si paga in cinque, sette, dieci anni.

Un argentino ricchissimo, che aveva mal comperato certi terreni in San Vicente, nella provincia di Santa , pensò di rifarsi vendendoli a dei coloni italiani. Nell'affare figurò un agente, il quale cedette i lotti ai coloni a rate annuali e passò gl'incassi all'argentino ricchissimo il fatto è ben noto in tutta la provincia.

Ma la belva non fu mansueta; dimostrò a Giusto, il quale ascoltava a bocca aperta, che solo con i Cenacoli mandati all'estero tre volte l'anno a un di presso, un maestro di quel valore.... Quale?, domandò umilmente Giusto. Dugento lire annue di ricchezza mobile, pagabili in sei rate uguali.

Convenne prendere un mobiglio a credenza, impegnandosi a pagarlo in un anno a rate mensili. «Codesto riduceva il suo stipendio ai minimi termini. Poi bisognò pensare ad un corredo per me, che appunto per la carriera a cui miravo, avevo d'uopo di farmi conoscere e di figurar bene.

Quando avea fatti debiti in cittade, pe' quali ad ogni passo avea la stretta, diceva a tutti: Io vo a vender le biade; e se n'andava in una sua villetta a infinocchiare i villan per le strade con affittanze a buon mercato in fretta, e beccava le rate anticipate di ben venduti prima sei giornate.