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Suo malgrado Gervaso trasalì; al conte non isfuggì quel moto e continuò con un sogghigno infernale. Ah, ah, vedete adunque che noi dobbiamo vivere da buoni amici ed obbliare un brutto incidente che voi aveste in oggi la cattiva idea di sollevare.

Essi avrebbero voluto impacchettare la casa e darle le ali, come la santa casa di Loreto. Bambina, figlia mia, non obbliare le mie pantofole. Potrei aver la gotta. Avrò forse a camminar tanto in quella Napoli e rientrerò co' piedi ammalati. Fratello, bisogna portar con noi la piletta ad acqua santa, che era al capezzale di nostra madre! è rotta e ricollata.

Ch'egli non dimenticherebbe mai la colpa di cui mi accusavano le apparenze; che, anche quando in un impeto generoso mi aveva detto sinceramente: «Volete essere mia sposa domanianche allora poteva perdonarmi, poteva darmi il suo nome, la sua vita, ma non obbliare il passato, non rendermi la sua fiducia, il suo amore.

Sono vecchio, Luisa: e la vita non si ricomincia. Voi siete giovane.... e potete obbliare.... Voi non avete diritto di parlarmi così ella disse, con un amaro sorriso. Non vi accuso, non mi lagno; ma non cercate di consolarmi con queste vaghe parole. Io valgo meglio di questi banali conforti.

Avete ascoltato come sempre quel sentimento di rettitudine che onora il vostro carattere. Lo riconosco. Ma lasciatemi in pari tempo che con franchezza vi dica che a questo sentimento avete dato ascolto così ciecamente da obbliare per esso ogni altro criterio. Guardate, Sant'Angelo: io non vi obbietterò che voi vi siete esagerata la vostra posizione e che le virtù vostre dovrebbero bastare per assicurarvi l'affetto di qualunque donna voi voleste eleggervi a compagna; so che non dareste alle mie parole altro valore che quello d'un vieto conforto. Però rispondetemi: che cosa avete fatto voi finora per sapere quello che forse sta celato nel cuore di Loreta? Chi vi dice che questa donna, che ha per la vostra famiglia forti argomenti di gratitudine; non abbia concepito per voi tanta affezione, che le sia di dolore il dovervi abbandonare? Infine, dinanzi alla necessit

Un giorno caddero. L'urlo della folla fu tragico e tragico il silenzio che lo seguì. Io avevo presentito la catastrofe e l'aspettavo. Vedevo chiaramente che quei due si perdevano. L'abbraccio era troppo intenso e l'animo dell'uno e dell'altra troppo errante sulle pupille. Il circo, i cavalli, il pubblico, il mondo, la vita, la morte, tutto essi parevano obbliare pei loro voli. Uno dei cavalli, indovinando l'obblio, rallentò d'un attimo la ferocit