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E un che 'ntese la parola tosca, di retro a noi grido`: <<Tenete i piedi, voi che correte si` per l'aura fosca! Forse ch'avrai da me quel che tu chiedi>>. Onde 'l duca si volse e disse: <<Aspetta e poi secondo il suo passo procedi>>. Ristetti, e vidi due mostrar gran fretta de l'animo, col viso, d'esser meco; ma tardavali 'l carco e la via stretta.

Vita bestial mi piacque e non umana, come a mul ch’i’ fui; son Vanni Fucci bestia, e Pistoia mi fu degna tana». E ïo al duca: «Dilli che non mucci, e domanda che colpa qua giù ’l pinse; ch’io ’l vidi uomo di sangue e di crucci». E ’l peccator, che ’ntese, non s’infinse, ma drizzò verso me l’animo e ’l volto, e di trista vergogna si dipinse;

E un che ’ntese la parola tosca, di retro a noi gridò: «Tenete i piedi, voi che correte per l’aura fosca! Forse ch’avrai da me quel che tu chiedi». Onde ’l duca si volse e disse: «Aspetta, e poi secondo il suo passo procedi». Ristetti, e vidi due mostrar gran fretta de l’animo, col viso, d’esser meco; ma tardavali ’l carco e la via stretta.

70 La cosa stava tacita fra noi, che durò il piacer per alcun mese: pur si trovò chi se n'accorse poi, tanto che con mio danno il re lo 'ntese. Voi che mi liberaste da quei suoi che ne la piazza avean le fiamme accese, comprendere oggimai potete il resto; ma Dio sa ben con che dolor ne resto.

Vita bestial mi piacque e non umana, si` come a mul ch'i' fui; son Vanni Fucci bestia, e Pistoia mi fu degna tana>>. E io al duca: <<Dilli che non mucci, e domanda che colpa qua giu` 'l pinse; ch'io 'l vidi uomo di sangue e di crucci>>. E 'l peccator, che 'ntese, non s'infinse, ma drizzo` verso me l'animo e 'l volto, e di trista vergogna si dipinse;

E un che 'ntese la parola tosca, di retro a noi grido`: <<Tenete i piedi, voi che correte si` per l'aura fosca! Forse ch'avrai da me quel che tu chiedi>>. Onde 'l duca si volse e disse: <<Aspetta e poi secondo il suo passo procedi>>. Ristetti, e vidi due mostrar gran fretta de l'animo, col viso, d'esser meco; ma tardavali 'l carco e la via stretta.

«Dimmi, maestro mio, dimmi, segnore», comincia’ io per voler esser certo di quella fede che vince ogne errore: «uscicci mai alcuno, o per suo merto o per altrui, che poi fosse beato?». E quei che ’ntese il mio parlar coverto, rispuose: «Io era nuovo in questo stato, quando ci vidi venire un possente, con segno di vittoria coronato.

Vita bestial mi piacque e non umana, come a mul ch’i’ fui; son Vanni Fucci bestia, e Pistoia mi fu degna tana». E ïo al duca: «Dilli che non mucci, e domanda che colpa qua giù ’l pinse; ch’io ’l vidi uomo di sangue e di crucci». E ’l peccator, che ’ntese, non s’infinse, ma drizzò verso me l’animo e ’l volto, e di trista vergogna si dipinse;

E un che ’ntese la parola tosca, di retro a noi gridò: «Tenete i piedi, voi che correte per l’aura fosca! Forse ch’avrai da me quel che tu chiedi». Onde ’l duca si volse e disse: «Aspetta, e poi secondo il suo passo procedi». Ristetti, e vidi due mostrar gran fretta de l’animo, col viso, d’esser meco; ma tardavali ’l carco e la via stretta.

<<Dimmi, maestro mio, dimmi, segnore>>, comincia' io per voler esser certo di quella fede che vince ogne errore: <<uscicci mai alcuno, o per suo merto o per altrui, che poi fosse beato?>>. E quei che 'ntese il mio parlar coverto, rispuose: <<Io era nuovo in questo stato, quando ci vidi venire un possente, con segno di vittoria coronato.