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Quando l'usciale fu aperto, facendosi un gran silenzio nell'anticamera, s'udì il suono della voce della Ginevra Bentivoglio, e alcune parole del santo padre. Per udirle meglio facciamo d'entrarvi anche noi.

Due cardinali stavano attenti ad esaminare alcuni grandi fogli che uno scolaro del Bramante lor veniva mostrando, ed erano diversi progetti architettonici d'un tempio. Presso ad un grande e ricchissimo vestibolo che si mostrava di faccia a chi entrava nell'anticamera, stava ritto il camarlingo, il cui ufficio era di aprire l'usciale a chi voleva presentarsi al papa.

Ciò detto, si pose deliberato dietro le traccie del Frate, giunse ad una porticella, la spinse, e trapassò per un corridore in una stanza terrena; una scala era a capo della stanza, la salì; venne al primo piano, e poichè lungo tempo vi si fu avvolto inutilmente in cerca di un Frate, che gl'insegnasse la chiesa, si trovò innanzi ad un uscio, traverso del quale intese la voce sommessa di persona che reciti preghiere per qualche morto; schiuse l'usciale, e fermò il piede su la soglia. Il sole presso al tramonto, nascoso dietro fitta caligine, coloriva di vermiglio di sangue una nuvola errante al sommo del cielo, e la nuvola ripercuoteva su gli oggetti con molto spaventosa maniera la luce rossa: ella penetrava traverso la piccola finestra, e illuminava il volto, e parte del petto di un moribondo. Sia che la malattia non gli permettesse giacersi disteso, o che altro, egli stava seduto, sorretto alle spalle con un materasso piegato; la mano destra teneva scoperta sul letto, e non aveva più moto, e all'estremit

Senza levar gli occhi da questo, Benvenutoesclamò con accento melodioso, e con un molle chinar di capo, allorchè il paggio, alzando l'usciale, ripetè il nome del cavaliero che introduceva.

Così dicendo, il Morone si licenziò, ripercorse l'atrio, e ridiscese col servo, intanto che l'Elia Corvino aperto l'usciale entrò nella camera indicatagli. Entrato che fu, un altro servo gli si fece incontro dicendo: So chi siete, abbiate la bont

attesero a lungo: si sollevò l'usciale della sala, e un paggio, affacciando mezza persona, annunziò: Madonna Imilda.

Giunta che fu, aperse l'usciale; il vento, che soffiava nel corridore, glielo svelse di mano, e lo percosse con impeto alla parete.

Ciò detto, senz'altre cerimonie, si ritrasse e scomparve dietro l'usciale, che subito si richiuse. Il Corvino stato un poco sopra di pensando, chi mai esser potesse quel personaggio, fu interrotto ne' suoi pensieri dal servitore di camera che lo condusse fuori.

La prima che, spalancando l'usciale, a corsa, in disordine, anfanata, gli venne incontro, gli si gettò fra le braccia, lo baciò, lo strinse a con una forza convulsa e prepotente, con un trasporto, con certe parole che più presto parevan gemiti, i gemiti della gioia, fu la duchessa Elena.

Al comando: Siano messi dentro e vattene, Filippuccio i tre atteggiarono la persona alle linee marcatissime della loro professione: l'araldo si drizzò dignitoso, come se gridasse un bando, l'altro si piegò, come se sfogliasse un messale nella cappella, il paggetto si storse, sollevando l'usciale con sforzo per verit