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Ora, dovunque fosse la marchesa di San Ginesio, si poteva star certi di trovare Filippo. La qual cosa va intesa con discrezione, di teatri, balli, conversazioni, ed altri simiglianti ritrovi della civil compagnia; chè non vorrei lo aveste in conto d'un paggio del medio Evo, o di un moderno King Charles.

Martino, nel suo abito di paggio, si fa pallido e rosso, di cinque in cinque minuti; il cuore gli batte; il momento s'avvicina.... Il direttore della compagnia gli d

Quel monachino roseo ci aveva anche del paggio; e al padre Anacleto sembrava che egli facesse in convento il medesimo contrapposto felice che un bel paggio elegante ed amoroso doveva fare in una di quelle corti medievali, sempre minacciose e sempre minacciate, che stringono il cuore al solo pensarci.

CAPPIO. Paggio, che fai che non porgi da bere? ALTILIA. Bevete, cor mio. GIACOMINO. Io non beverò mai, se voi non bevete prima e lasciate ch'io suchi quelle reliquie che son rimaste in quella parte del bicchiero ove han toccato le labra vostre, acciò con quelle io possa rinfrescar l'arsura dell'anima mia.

Il Maso, tutto orecchi da un'ora ad ascoltare quell'importantissimo dialogo, nello stupore onde lo avevano compreso certe inaspettate rivelazioni, non era stato saldo abbastanza. Si aggiunga che il paggio di Anselmo Campora non era più l

L'obbligo mio era di non attraversarmi alla Enriquez, di lasciargliela sposare. Non accennava a questo disegno, la sua deliberazione di togliere il paggio Fernando dalla Corte, levandomelo dagli occhi? E perchè non chiamare con il primogenito, destinato un giorno a succedergli, e perciò meglio indicato ad un viaggio d'esperimento, che gli facesse conoscere il suo futuro governo?

Scusate, Falamonica, non l'ho fatto a posta; disse il Maso umilmente. Eh, non ci mancherebbe altro che tu l'avessi fatto a posta! replicò il Falamonica, che così avea nome il paggio. Va l

Incuorato dal plauso della brigata il paggio intuonò la terza strofa:

La disdetta lo aveva perseguitato fin dalla serata in cui, trepidante di emozione, aveva esordito sulle scene d'una arena plebea di Rifredi, nella parte d'un paggio che doveva pronunciare nient'altro che questi due monosillabi: Il re. Aveva provato tutta una settimana; inoltre, passeggiava spesso per vie solitarie, dicendo a voce alta, per trovare l'intonazione giusta: Il re! il re! il re!

Gonfio di tanti omaggi, ebbro dell'universale obbedienza, della vigliaccheria universale, entra, scavalca verso un appartamento che egli avea fatto allestire onde in ogni caso potervisi, come in luogo più sicuro, riparare da una prima furiata del popolo; e lasciata nell'anticamera la comitiva, come fu in una stanza interna, mentre un paggio gli sfibbiava l'armatura, ordinò al carceriere che portasse col