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Se una buona fata mi domandasse di esprimere un desiderio, ti assicuro che non chiederei, come farebbe l'Elisa, gli equipaggi e i vestiti eleganti della signorina Guerini, di essere un famoso pittore, come vorrebbe Mario, o un eroe come Carlo; ma le chiederei di farmi rassomigliare a Maria.

Oh! bravo, bravo, pranziamo insieme aveva sclamato intanto l'Elisa battendo le palme una contro l'altra. Ma l'esplosione di gioia erasi troncata di botto perchè ella aveva incontrato di nuovo lo sguardo severo di sua madre. Non vuoi proprio dunque imparare a dissimulare un poco i tuoi sentimenti? le diss'ella quando furono sole. Ma che cosa ho fatto poi?

Ma l'Elisa, quantunque attentissima, non poteva ristarsi dall'accarezzare con materna premura, tutte quelle cinquecento dieci pietre preziose, grosse. Tanto ne era innamorata, che quasi scordavasi delle sfolgoranti Columbie. Alfredo invece terse colla mano una grossa lagrima, somigliante a quella che gli cadde dal ciglio all'arrivo dei doni di Zaira.... Sempre la jettatura

Oh, no rispose il tutore l'Elisa e mia moglie avrebbero ben voluto che li tenessi, ma io ho pensato che sarebbero rimasti in scuderia a mangiar fieno e biada a tradimento. Il poney almeno m'avresti fatto proprio un gran regalo a conservarmelo, caro zio!

Un giorno Angiolina, mentre la mamma faceva andare il pedale della macchina da cucire, stava mettendo in assetto la cucina e lavando le stoviglie che avevano servito pel pranzo, quando sentì bussare all'uscio e fu tutta sorpresa di trovarsi in faccia alla Maria e all'Elisa Morandi. Mamma, disse, c'è qui l'Elisa Morandi colla signorina Maria.

La creatura che più delle altre nella famiglia Blandis, perchè la più giovane, gioisse dello straordinario, fortunato avvenimento, era stata l'Elisa. Ad onta del suo carattere piuttosto tranquillo, essa aveva in corpo, da quel giorno memorabile, l'argento vivo, siccome espressivamente dice il volgo.

E zitto, o vi butto in prigione per tre settimane, sacr..... Ma la conversazione del sor tenente era così piacevole che l'Elisa non s'accorse delle mie bestemmie. Mi pentivo di non aver detto prima al tenente che mio zio era mio zio, e mia cugina qualche cosa di più di una cugina: ma non l'avevo fatto per antipatia, per ignoranza. Peggio per me!

Del resto l'Elisa non ne sapeva nulla più in l

Il fatto è che a dieciott'anni l'Elisa era considerata da tutti come la testa più forte della famiglia. L'era una idea codesta che stava nell'aria. La si capiva chiaramente senza che nessuno l'avesse mai notata o lasciata supporre. Se qualcuno, a tavola o seduto in circolo, diceva qualche cosa d'insolito o di bello, guardava in faccia alla Elisa.

Non m'hai detto tu stessa qualche volta che sono destinata ad essere la sua sposa? Certo disse la madre ma se vuoi che egli prenda molta stima di te, è necessario.... Ch'io finga di non volergli bene? interruppe l'Elisa.