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65 Così dicendo, subito gli sparve, e sparve insieme il suo destrier con lui. Questo a Rinaldo un gran miracol parve; s'aggirò intorno, e disse: Ove è costui? Stimar non sa se sian magiche larve, che Malagigi un de' ministri sui gli abbia mandato a romper la catena che lungamente l'ha tenuto in pena: 66 o pur che Dio da l'alta ierarchia gli abbia per ineffabil sua bontade mandato, come gi

Quello infinito e ineffabil bene che la` su` e`, cosi` corre ad amore com'a lucido corpo raggio vene. Tanto si da` quanto trova d'ardore; si` che, quantunque carita` si stende, cresce sovr'essa l'etterno valore. E quanta gente piu` la` su` s'intende, piu` v'e` da bene amare, e piu` vi s'ama, e come specchio l'uno a l'altro rende.

Quello infinito e ineffabil bene che l

Giuro per la sua vita ché non ho qui in terra maggior cosa da giurare che nella maestá del suo volto vi riluce una spezie d'imperio reale, che mi risveglia l'animo a gran desidèri di gloria e m'innalza con gli occhi dell'intelletto a considerar quella dell'animo suo senza pari: e mi servo di quella sua bellezza, come occhiali, per innalzarmi a piú sublime grado di contemplazione, a quel sommo bene, a quella celeste ineffabil bellezza, anzi fonte onde scaturisce ogni bellezza.

Quello infinito e ineffabil bene che l

A me non bastan tue bellezze, o terra; Le indagai tutte, le ammirai, le ammiro; Ombre son vaghe, e morte a lor fa guerra: Io il ver sospiro. Ed in te solo è il vero, o impermutato Bello ineffabil che allumasti il sole, Ed a' tuoi figli nella polve hai dato Vita e parole. Chi sei? nol so. Chi son? nol so.

Quello infinito e ineffabil bene che la` su` e`, cosi` corre ad amore com'a lucido corpo raggio vene. Tanto si da` quanto trova d'ardore; si` che, quantunque carita` si stende, cresce sovr'essa l'etterno valore. E quanta gente piu` la` su` s'intende, piu` v'e` da bene amare, e piu` vi s'ama, e come specchio l'uno a l'altro rende.

Non fu tolta alla colpa ogni pena Per giudizio ineffabil del Santo, Ma la coppa del duol fu ripiena Di quel Dio che coll'uomo patì. Da quel giorno s'inchina al mortale Ogni mente che inchinisi a Dio, Perch'entrambe con palpito eguale Condivisero gaudio e martìr. Da quel giorno gli spirti del cielo, Cui straniera fu sempre sventura, Santa invidia portaro all'anelo Che per Dio può con gioia morir.