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Ora la Spagna nel presagio che Francia pigli il sopravvento propone, o piuttosto impone al Conclave uno strano partito; ella farebbe una nota di sette candidati; eleggessero tra questi cardinali il Papa; non piacque; Spagna Francia la spuntano; il nipote di Sisto V. cardinale di Montalto incapace a creare il Papa, attissimo ad escluderlo se non gli garbasse; pure si accorda a promovere colui che gl'incresce meno: di qui la elezione di Gregorio XIV. Costui sparnazzò la pecunia improvvidamente raccolta da Sisto V. in usi improvvidissimi; sovvenne la lega di Francia contro il Re di 15,000 scudi il mese, e di fanti e di cavalli condotti dal suo nepote Ercole, e se non bastavano prometteva maggiori soccorsi: rinnovò la scomunica a danno di Enrico IV, spedì fino negli Svizzeri ad arrolare fanti con danari, e indulgenze; se queste operassero meglio di quelli non è chiaro, perchè gli uni e le altre buttavano con la pala, e gli Svizzeri avuti i quattrini pigliavano anco le indulgenze, che a qualche cosa a quei tempi la gente le credevano, e troppo anco ai nostri le credono buone: morì dopo 190 giorni di pontificato: ben pel mondo che morì presto; unico elogio degno di lui. Da capo gli Spagnuoli propongono sette cardinali, ed il Conclave fra questi elegge Giovannantonio Facchinetti da Bologna; anch'ei fu lampo, ma di luce maligna però che spedisse pecunia alla lega, consigli ad Alessandro Farnese per mantenere in subbuglio la cristianit

Natale⁴¹⁶, più presto che avversari avea tra gli studiosi creato amici alla trionfante scuola Wolfiana. Il colpo mortale dato dal giovane pensatore alla scolastica era stato improvvidamente riparato dal S. Uffizio con le vessazioni al poeta e con la condanna del libro di lui.

L'Italia non può, senza gettare improvvidamente i germi di una rivoluzione sociale, porsi contro questo moto di organizzazione sindacale. Con il suffragio universale essa è giunta all'estremo delle riforme genericamente democratiche e formali; conviene ora affrontare la questione sostanziale, quella cioè del nuovo assetto delle forze sociali e dei rapporti fra esse e i poteri pubblici.

Intento del fatto doveva essere conquistarci una Patria, costituirci in Nazione; una dunque doveva esserne la bandiera: inalzarsi, ovunque le circostanze darebbero, in nome di tutti; proteggersi da tutti; trionfare per tutti: guerra di popolo, governo di popolo. E perchè il popolo potesse rivelare solennemente l'animo proprio, i proprî bisogni e la propria fede: perchè non traesse, come nel 1848, da pericoli ipocritamente esagerati, o da speranze ipocritamente affacciate, occasione a cedere improvvidamente le proprie sorti ad ambizioni di principi e raggiri di cortigiani sofisti: perchè, col decidere immaturamente, prima d'essere libero tutto ed affratellato, non richiamasse a vita, spenti, ma da poco, germi fatali di federalismo: perchè, infine, le incertezze, le oscillazioni, i pericoli d'una libert