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Componendo in il giurista e lo storico, il letterato ed il filosofo, si preparava a dar fuori un’opera sul Diritto pubblico siciliano; ma come parlare di questo in un paese ove ministri servili trepidavano per tutto ciò che nella esaltata loro fantasia apparisse sospetto alla regia prerogativa? onde il censore del manoscritto ne mutava il titolo originale nell’altro di Considerazioni sulla storia di Sicilia, come se il titolo mutasse la sostanza!

Il conte Emerico Amari è il nostro M. di Falloux. Amari occupava la cattedra di filosofia della storia a Firenze. Lo si dice profondo giurista ed economista. Come il suo parente e vicino, signor Ondes, egli è autore di talune opere di grande portata, e cattolico così cieco, così convinto, che l'altro suo vicino e conterraneo, signor Ugdolena, lo sembra poco.

Il futuro storico fiorentino nel grande storico romano, attraverso la pompa magnifica dello stile, non cerca il critico o il filosofo, ma l'espositore: tutto è uguale per lui, il racconto di una magia e quello di una battaglia. La favola della fondazione di Roma non lo mette in sospetto, la simbolica delle prime forme giuridiche e politiche non nasconde nulla per lui quasi contemporaneo del Sigonio, che stava per aprire all'erudizione la grande via della critica. Macchiavelli non è un erudito un giurista. Il segreto della storia romana star

Il secolo XVI vide anche le piene del 1547, 1557, 1572, 1589, 1598; ognuna diede occasione a pubblicazioni dei contemporanei. Andrea Bacci, famoso medico e scienziato, scrisse nel 1558 il suo libro sul Tevere, nel quale tratta della natura della corrente e delle inondazioni. Nel 1576 seguì la Tiberiade, trattato del giurista Bartolo da Sassoferrato. La piena del 24 dicembre 1598 diede occasione ad una quantit

E prima di tutto vediamo chi ha il monopolio del Governo nell'Argentina. Un giurista, il prof. Martinoli, in una sua monografia sul Diritto argentino, calcola che tolti gli stranieri, i loro figli ancora in minore et

Lavoro, tuttavia, che basta ad una fama di giurista. Ripeterò di esso il chiaro giudizio d’un avvocato che al Majno fu fratello d’anima, Eliseo Porro: «Il Commento al Codice Zanardelliano è il risultato e il prodotto di tutta la probit

Il commendatore Ratazzi non è l'antitesi del conte di Cavour, come per avventura lo si potrebhe credere egli ne è semplicemente il finito. Il conte di Cavour è uno statista a viste generali, altissime: il commendatore Ratazzi conosce a fondo il Piemonte, un poco l'Italia, niente l'Europa. Cavour è economista e diplomatico innanzi tutto: Ratazzi è giurista ed amministratore. Cavour mira al fatto, mira allo scopo: Ratazzi si trinciera nel dritto, nella legalit