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e 'l canto di quei lumi era di quelle; chi non s'impenna si` che la` su` voli, dal muto aspetti quindi le novelle. Poi, si` cantando, quelli ardenti soli si fuor girati intorno a noi tre volte, come stelle vicine a' fermi poli, donne mi parver, non da ballo sciolte, ma che s'arrestin tacite, ascoltando fin che le nove note hanno ricolte.

E girati gli occhi intorno a se, poichè non la scòrse, continuò: Infelice! A lei non resse il cuore di contemplare quello che io sono destinata a soffrire. Povera fanciulla! degna in tutto che il cielo le desse o un'altra anima, od un altro stato! Non so se io deva, o no, desiderare di rivederla; ma nel caso ch'io non la rivedessi, salutatemela caramente per me, e ditele che spero rivederla su in paradiso dove gli angioli sono tutti uguali, e traggono origine unica, santa, ed immediata dal Sommo Dio. Quando e si portò la mano al petto quando questo cuore avr

I figli del cielo poterono ammirare a lor posta le grazie delle figlie degli uomini, coperte a mezzo da grembialini di cotone, e da mantelli girati graziosamente a tracolla. Ma dei figli del cielo, due erano Castigliani di nascita; gli altri due lo erano di elezione. E tutti quattro si levarono prontamente in piedi, offrendo i loro sedili alle dame. Non accettarono esse l’offerta.

e 'l canto di quei lumi era di quelle; chi non s'impenna si` che la` su` voli, dal muto aspetti quindi le novelle. Poi, si` cantando, quelli ardenti soli si fuor girati intorno a noi tre volte, come stelle vicine a' fermi poli, donne mi parver, non da ballo sciolte, ma che s'arrestin tacite, ascoltando fin che le nove note hanno ricolte.

Ei la via diritta prende che al palazzo capo fa, e girati gli occhi in alto, Melisendra vede star appoggiata a una finestra, e in un triste meditar tanto assorta, che non sente l'altre intorno sollazzar. Ecco allora innanzi e indietro don Gaifero a passeggiar.

I teatri di Torino io li ho girati tutti, e qualche volta tre in una sera, per veder di trovare la mia bella Giunone. In queste corse a teatro c'è tutta la mia storia di cinque o sei mesi. Poi è venuto il mese di studiare, per prepararmi all'esame; poi le vacanze... ed ora... ed ora capirai che mi sapeva mill'anni di rivedere Torino. Per correre sotto le finestre della signora... Giunone.

Questi campioni milanesi avevano riportato il premio della giostra ivi combattutasi, il quale consisteva in un superbo puledro del valore di 400 zecchini, nero come una pece, colla gualdrappa color di cielo, ricamata ad argento; in un altro, mezzano di grossezza, baio di colore e balzano di due piedi: oltre a due abiti, uno di scarlatto, l'altro di sciamito foderato di vaio. Per farne mostra, erano i vincitori girati trionfalmente per Cremona, Piacenza e Pavia, donde s'erano vôlti dalla patria, appunto il 20 Marzo dell'anno predetto. Liete accoglienze ricevevano per tutto, poichè un istinto dominante e pericoloso dell'uomo fece al valore fortunato tributare rispetto ed ammirazione in ogni tempo, ma più ancora in quello, tutto di forza materiale. I signorotti poi vedeano volontieri che il coraggio si esercitasse in tornei e finte battaglie, come in altre et

Ma girato il capo delle Palme, non si trovò punto il gran fiume. Altri promontorii furono veduti e girati via via; ma senza ritrovare, non che il gran fiume, un sorgitore in cui gettar l’áncora. Il vento soffiava al traverso; l’infoscarsi del cielo faceva prevedere un grosso temporale. L’almirante pensò giustamente che fosse atto di prudenza ritornare indietro, per ormeggiarsi alla foce di un altro fiume, gi