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Ma l’almirante volle con tutti i suoi ufficiali e tutti i marinai che avevano partecipato ai rischi e alla gloria dell’impresa, così quelli della Pinta e della distrutta Santa Maria, come quelli della Nina, diventata la nave capitana. Dei marinai che lo seguivano, due mutarono spoglie, appena giunti a Siviglia.

Le tre caravelle lasciarono l’ancoraggio il giovedì 6 settembre, due ore innanzi l’alba. Allontanandosi un buon tratto verso ostro, l’almirante sperava di uscir dalla vista del nemico, caso mai questi avesse lasciati i paraggi dell’isola del Ferro per muovergli incontro. Un vento fresco che era sorto nella notte, gli dava buona speranza di riuscire nell’intento.

L’almirante passeggiava convulso in quel piccolo spazio del cassero di poppa; ma ad ogni tanto si fermava, aguzzando lo sguardo verso l’orizzonte, immerso tuttavia nelle tenebre.

Balzato dal suo rancio e uscito in coperta, trovò l’almirante che si disponeva a scendere nel palischermo.

E perchè la freschezza delle notti faceva preveder vicino l’inverno, l’almirante deliberò di non avanzarsi troppo verso settentrione, e di non fermarsi più a lungo in così povere contrade.

E l’almirante del mare Oceano ricordava a proposito che un’altra caravella mandata celatamente dai Portoghesi sulla rotta indicata da lui, per rubargli la gloria della scoperta, non era tornata a Lisbona per poca voglia che avesse il suo comandante di andare innanzi, ma per deliberato proposito della ciurma ribelle.

Ma quella brezza d’improvviso cessò; e le tre caravelle dovettero restarsene tutto quel giovedì, ed anche il venerdì, con le vele penzoloni. Per fortuna, l’almirante aveva guadagnato tre ore di cammino, e non era probabile che il vento delle isole giovasse tanto alle navi portoghesi, da spingerle sulla sua strada.

Nella orribile notte che seguì, fu veduta al chiarore dei lampi la terra. Ma quella vista non fu salutata con giubilo, temendo tutti che la caravella non fosse sbalestrata contro gli scogli. Dov’erano andati a parare? Se ne avvidero la mattina del 4 marzo, riconoscendo la rocca di Cintra e la foce del Tago. L’almirante diffidava delle disposizioni dei Portoghesi verso di lui.

Vedendo la Pinta allontanarsi verso levante, Cristoforo Colombo la richiamò coi segnali d’uso. Ma la Pinta non fece caso dei richiami, e andò innanzi per tutto il resto della giornata. Sopraggiunta la notte, l’almirante fece serrare alcune vele, e appiccar lanterne all’albero di maestra, pensando ancora che la Pinta, ottima veliera, lo avrebbe raggiunto; ma invano.

Così erano giunti all’ultimo giorno di ottobre. La mattina seguente, al primo spuntar del sole, l’almirante mandò i palischermi alla riva, perchè un drappello dei suoi marinai visitasse un villaggio, le cui capanne si vedevano biancheggiare tra gli alberi.