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A questi cenni, veramente, sarebbe luogo più acconcio un libro di storia erudita. Ce ne scusi presso i lettori la divozione paesana a quella sacra altura che serba le più antiche ricordanze di Genova. E adesso mettiamo la storia da banda lasciando ai contemporanei la cura di ricordare che nel 1857, a' tempi del nostro racconto, c'erano ancora le Clarisse nel monastero di San Silvestro.

L'Italia allora non era guerriera ma artistica, commerciale, industriale, erudita; la sua coscienza era fiorentina, veneziana, milanese, genovese, napoletana, non italiana; il suo ideale non poteva essere diverso. Solo nell'orbita di un maggiore Stato, nell'uguaglianza sotto un re potevano fondersi queste diverse coscienze in una sola. Le ultime passioni d'allora erano medioevali, libert

Al principiare del mille e cinquecento il buon senso sbandí dalla poesia la filosofia scolastica; ma la educazione de' poeti serbò la sua tendenza erudita e di scolastica diventò pedantesca, ed ebbe, come tale, influenza sull'opere loro. Lo studio delle lingue morte e de' libri antichi modellò l'intelletto de' poeti in gran parte secondo lo spirito della antica civilizzazione.

In questa situazione di cose gridò tosto il Canonico una erudita ed elegante concione al popolo che vi stava di sotto, concorsovi innumerabile, a portar rispetto alla chiesa, e battendo più volte i rei nelle spalle con verga di granato, s’ascoltò in tale atto la intonazione del Miserere dei defunti ad petendam Dei misericordiam fattavi dai suoi assistenti.

Sia ferma nella fede e nei comandamenti, stretta ad un solo talamo, fugga i contatti illeciti, munisca la sua debolezza con la forza della disciplina; sia rispettabile per verecondia, venerabile per pudore, erudita nelle dottrine celesti, feconda nella prole, laudabile ed innocente, e giunga al riposo dei beati ed al regno celeste, e vedano entrambi i figli dei figli loro sino alla terza ed alla quarta generazione, e pervengano alla desiderata vecchiezza»....

In secondo luogo non è da negarsi che anche ne' componimenti de' poeti conosciuti per nome, e ricordati in parte, e censurati in generale qui sopra, rinvengonsi qua e pensieri ingegnosi, immagini opportune e tracce talvolta d'una rigogliosa freschezza di fantasia, che ne ristorano qualche poco della loquacitá erudita e della frequenza del concettizzare puerile: sono come le oasis incontrate dalla sitibonda carovana nel deserto.

Si penserebbe ad Omero, che ha fatto lo scherzo della Batracomiomachia, dopo la solenne fatica dell'Iliade, se non si ricordasse, pur troppo, che il paragone non regge più. Infatti, la critica moderna non ammette che l'autore d'uno di quei poemi possa essere l'autore dell'altro, ed è giunta a tale di erudita sfrontatezza, da negare perfino l'esistenza di Omero. Critica scellerata! Greci e Romani.