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Facciamo un sonnellino sopra uno dei mille divani del Campo di Marte e poi ritorniamo nel mare magno. Io esprimo le mie impressioni del primo giorno, semplicemente. Ebbene, ciò che mi fece più meraviglia non sono le cose esposte; è l'arte dell'esposizione. Qui davvero bisogna ammirare l'inesauribile fecondit

Era egli un ricco banchiere, ed aveva calcolato la spesa alla tavola pittagorica del suo amore. Una duchessa del sobborgo Saint-Germain sarebbe stata rapita di quei doni. Regina vi prestò poco o punto attenzione. Ella faceva alle sue amiche gli onori dell'esposizione di quei regali, come un custode mostra e spiega i diamanti della Corona per una fredda ed insipida nomenclatura.

Per prima cosa entrai nell'immenso palazzo coperto delle «sezioni straniere» e mi trovai in mezzo al magnifico disordine dell'Esposizione d'Inghilterra. Qui la prima idea che passa per il capo è di voltar le spalle e di tornarsene a casa. Il primo giorno si passa fra tutte quelle meraviglie inglesi con una indifferenza di cretini. Si gira per un pezzo in mezzo ai cristallami purissimi, alle ceramiche, alle orerie, ai mobili, a oggetti d'arte improntati delle ispirazioni di tutti i tempi o di tutti i popoli; frutti dell'ingegno e della pazienza, che riuniscono la bellezza e l'utile, e accusano il lusso severo d'un'aristocrazia straricca e fedele alle sue tradizioni, e l'osservazione variatissima di un popolo sparso per tutta la terra; e qui si sente l'aria delle grandi officine di Manchester, l

Lo spettacolo più bello è quello che presenta la gente. A certe ore il recinto dell'Esposizione è più popolato di molte grandi citt

Rappresentò il Club Alpino Italiano ai Congressi del Club Alpino Svizzero tenutisi a Sion ed a Ginevra , a quelli del Club Tedesco-Austriaco in Villach ed a Innsbruck, a quelli del Club Alpino Francese tenutisi a Parigi in occasione dell'Esposizione universale del 1878 e nell'agosto 1889, al Mont Dore ed a Sixt e Chamonix , e presiedette la riunione degli Alpinisti Francesi ed Italiani tenutasi sul Colle del Moncenisio nell'anno 1875.

Quantunque per ben cencinquant'anni i siciliani non rivolgessero la loro poesia che ad esprimere i sentimenti amorosi, e, traviati dall'esempio degli arabi e de' provenzali, anziché mantenere a' canti d'amore il loro merito precipuo, la naturalezza de' pensieri combinata colla soavitá dell'esposizione, lasciassero il semplice per correr dietro al ricercato, all'ammanierato; eglino pur nondimeno erano giunti ad occupare i primi gradi nel favore della moltitudine.

Ecco come passò il nostro primo giorno a Parigi. La prima volta che entrai nel recinto dell'Esposizione dalla parte del Trocadero, mi fermai qualche minuto in mezzo al ponte di Jena per cercare una similitudine, che rendesse ai miei lettori futuri un'immagine fedele di quello spettacolo. E mi venne in mente di paragonare il senso che si prova entrando l

Esco, se Dio vuole, da questa parentesi e ritorno al Trocadero. Vi ho detto in una delle mie lettere precedenti che sul boulevard, al crocicchio dell'Opera, con tutta quella illuminazione elettrica, par di vedere Babilonia di notte. Orbene, sul ponte di Jena, guardando un po' al Trocadero, un po' al palazzo dell'Esposizione, avete Babilonia di giorno; Babilonia per le grandi linee in distanza, Babilonia per tutti quei ciuffi di verde, che, disseminati a varie altezze, vi d

Egli parlava con entusiasmo d'una lunga corrispondenza letteraria col principe Alberto di Sassonia e con la regina Vittoria d'Inghilterra. Aveva scritto nel '54 un carme, Hyde-Park, che celebrava le meraviglie dell'esposizione di Londra. In una lettera all'Amari, del giugno 1856, trovo raccontate le strane peripezie di quel carme.

Pochi innanzi a quello in cui sogliono essere aperte le grandi sale dell'Esposizione, Damiano, per via d'una raccomandazione avuta dal pittore Costanzo, potè condurre la sua famiglia al palazzo di Brera. Le donne, quantunque sapessero ch'egli aveva cominciato a lavorar di pittura nello studio del signor Costanzo, non potevano figurarsi quella mattina che venissero a vedere un gran quadro fatto da Damiano, quel quadro ch'egli stesso aveva, quindici prima, caricato sulle spalle di Rocco, per mandarlo di nascosto al concorso. E gi