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24 Da l'altra parte il cavallier estrano, che similmente non avea notizia che quel fosse il signor di Montalbano, quel famoso in tutta la milizia, che gli avea incontra con la spada in mano condotto così poca nimicizia, era certo che d'uom di più eccellenza non potesson dar l'arme esperienza.

Io non posso, Ermellina; ti prometto che sono indiavolata per colui: non lascerò giammai quel caro oggetto; mai piú, Ermellina, d'uom cotta fui. Se tu provassi il foco c'ho nel petto per le bellezze, per i merti sui, tu piangeresti e mi compatiresti, e per compassion m'aiuteresti. E qui Marfisa al collo d'Ermellina piangeva e singhiozzava amaramente.

Tutti si avvicinano a guardar meglio. Quelli che prima non avevano saputo trovar traccia d'uom conosciuto in quel cadavere, ad una voce gridano: È lui... E a quella parola, come se in quel corpo si fosse scoperto il fatale gavacciolo d'un appestato, tutti dileguarono... e la povera donna svenuta ed i figliuoletti strillanti furono lasciati col

V idila troppo, aimè! ché, alzando il viso, S i mi scoperse in lei tal paradiso, T al, dico, che mi fece d'uom un sasso. I n me si volse e disse: Fa' ritorno, N é star qui meco ove star sola deggio A pianger quel che, tarda, in me correggio.

So ben ch'a donna non si può far cosa che più soave e più piacevol sia, ancor che se ne mostri disdegnosa, e talor mesta e flebil se ne stia: non starò per repulsa o finto sdegno, ch'io non adombri e incarni il mio disegno. 60 Ecco pel bosco un cavallier venire, il cui sembiante è d'uom gagliardo e fiero: candido come nieve è il suo vestire, un bianco pennoncello ha per cimiero.

Cotal dell'egro cavalier succede; Ratto ogni fievolezza ivi abbandona, Onde il mostro infernal, che forte il vede, Seco in sembianza d'uom così ragiona: Vanne col

Tra gl'Itali non v'ha petto gentile, Cui söave non sia la rimembranza Di pastor benefico all'ovile, D'uom ch'agli altari diè tanta onoranza. Chi, solcando il Verban con petto umìle, Non mirò intenerito in lontananza L'antica Arona, ove le limpid'acque Lietamente dir sembrano: «Ei qui nacqueIn anni oggi remoti e sempre cari, Quell'amabil pur fei pellegrinaggio.

Studiato avea quella bella lezione, che il mal occulto mal non era certo, e che sol era mal d'opinione quando venía nel pubblico scoperto; donde una sua scientifica intenzione va mulinando, d'uom di vero merto: Turpin la scrisse e d'aver pianto accenna; ed a me nelle man triema la penna.

2 Dirò d'Orlando in un medesmo tratto cosa non detta in prosa mai, in rima: che per amor venne in furore e matto, d'uom che saggio era stimato prima; se da colei che tal quasi m'ha fatto, che 'l poco ingegno ad or ad or mi lima, me ne sar

Si` comincio` lo mio duca a parlarmi; e accennolle che venisse a proda vicino al fin d'i passeggiati marmi. E quella sozza imagine di froda sen venne, e arrivo` la testa e 'l busto, ma 'n su la riva non trasse la coda. La faccia sua era faccia d'uom giusto, tanto benigna avea di fuor la pelle, e d'un serpente tutto l'altro fusto;