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La persona in abito nero, che veniva innanzi agli altri, veduta Rina, sostò un istante a riprender fiato, ed alzando la faccia, con voce rauca ed affannata per la salita, esclamò: "Siano grazie a Santa Maria della Scala, che v'ha inviata col lume, brava figliuola, altrimenti in questa notte indiavolata per me era finita; non mi sarei mai più recato a salvamento". E proseguì tra e arrampicandosi di nuovo.

Non era facile impresa lo aprire quell'uscio. Toppa indiavolata! aveva detto il fabbro, in quella che cambiava per la seconda volta di grimaldello; e gi

Io non posso, Ermellina; ti prometto che sono indiavolata per colui: non lascerò giammai quel caro oggetto; mai piú, Ermellina, d'uom cotta fui. Se tu provassi il foco c'ho nel petto per le bellezze, per i merti sui, tu piangeresti e mi compatiresti, e per compassion m'aiuteresti. E qui Marfisa al collo d'Ermellina piangeva e singhiozzava amaramente.

Al tocco dopo mezzanotte il Sappia si levò dal tavoliere, e disse: Mi pare ora di andarcene. Facciamo i conti gli disse Enrico che appena cessato l'incanto e l'emozione si trovò di aver indosso una febbre indiavolata. Fatti i conti trovarono di avere perduto fra tutt'e due seimila e trecentoventi franchi.

Monti entrò in casa tutto animato di quell'intima soddisfazione, che investe l'uomo che ha lavorato quanto deve. Egli stava allora dirigendo una nuova fabbrica nelle vicinanze della Longara. Portava seco alcuni utensili della sua professione; li depose entrando: si avanzò verso Lucia, le strinse affettuosamente le mani, e: Presto, presto! esclamò. Ho una fame indiavolata; metti in tavola, Lucia.

SANTINA. Vo' che tu facci esperienza con questa tua ricetta: arai meglio creanza. SPEZIALE. Ritorni di nuovo? che hai meco, ti dico? non accostarti, vecchia indiavolata! SANTINA. Perché non fece effetto la prima volta, la vo' continuare finché guarisci, ché abbi meglio creanza: non vo' che dii questi consigli contro me.

In un giorno di luglio, non mi ricordo se giovedí o martedí, ma era giorno di grasso, fui invitato a pranzo la prima volta a casa della marchesa donna Antonia, signora piena di degnazione, che solamente mi fece venire, e non mi conosceva, perché io era amico di molti di que' sapienti che scrivevano il Caffé, e quel pranzavano dalla signora marchesa; ma solamente due di essi in effetto, perché gli altri erano scappati fuori in villeggiatura, tanto era indiavolata e scottava la cittá.

Che impertinenza! che sfacciataggine! gridava come indiavolata una vecchia signora di circa sessant'anni che era, per causa di quella maladetta panca, caduta con la gonnella alzata sopra il marciapiede, ed aveva sopra di un ricco Ebreo, la cui grossa pancia non temeva confronto di quella del basso cantante Lablache, essendo del peso di cinquecento libbre almeno.

Non voglio contradirvi.... ma come mai, impastoiata, poteva scendere dalla valle del Lupo sino al Mandorlo! Se non l'avessi veduto io, con questi miei occhi, mio padre a impastoiarla nella valle, non ci crederei nemmeno. Ah! è una bestia indiavolata quella ! Si voltò, e diede un rapido sguardo in qua e in l

Entrai, diceva col suo vocione pieno, sonoro, e colorito dall'enfasi, messo in ùzzolo dalla persona con cui parlava entrai nella catapecchia... Se avessero veduto!... Il vecchio livido, con le labbra schiumanti, la barba e i capelli giallognoli, gli occhi stralunati, le mani scarne, tese come artigli sul lenzuolo più nero che bianco... era quasi in agonia... Appena mi vide, la sua fisonomia prese un'espressione spaventevole.... Mi sentii agghiacciare dal modo con cui mi guardava quel moribondo... E restai perplesso, immobile, come se i miei piedi non potessero più staccarsi dal pavimento... Nella stamberguccia si trovavano altre persone. Una vecchia cieca, che borbottava certe preghiere in una lingua indiavolata... un vecchio zoppo, che scattava qua e l