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Nulla affatto. Il Corsaire sar

Ebbene, principessa, non più tardi che ieri, il Corsaire diceva che il principe di Lavandall segue alla pista suo fratello, in Siberia a quest'ora, in via per la Cina forse, prendendo sempre i cavalli che questi vien di lasciare all'ultima tappa. L'è desso terribile, ciò, dottore sclamò Maud sorridendo. L'è del Byron o del Poe.

Il dottore di Nubo, che seminava dovunque gli aneddoti, lasciavane cadere altresì al club senza farvi attenzione forse. Ed il direttore del Corsaire spigolava senza gridargli: guarda! E gli è così, che la sventurata giovane malata passava nel dominio pubblico, per la noncuranza dell'uno, per la avidit

Ella ritornò la sera, portando un numero del Corsaire, nel quale si raccontava, che il dottor conte di Nubo era partito per la Svizzera e che il dottore Pinel l'aveva rimpiazzato presso della principessa di Lavandall, la di cui ragione dava segni di smarrimento funesto dopo una lettera ricevuta dalla Russia. Maud, profondamente abbattuta, gettò il giornale nel fuoco.

Ella rise perfin del Corsaire, quando vi lesse l'istoria del principe che dava la caccia a suo fratello. Povera donna! ella conservò perfino il giornale per divertirne suo marito, quando la sarebbe a Nizza; perocchè ella proponevasi di andarvi il più presto possibile. La grande parola, cui ella aveva a dire a suo marito: Io ti amo! la soffocava oggimai.

Sarah si precipitò verso la sua padrona e la rialzò. Maud era morta... Qualche giorno dopo, il Corsaire scriveva: «Noi eravamo ben ragguagliati sulla situazione mentale della giovane principessa di Lavandall. Ella si è suicidata colla macchina elettrica. La si dice vittima di un amore disperato

Il conte Alessandro non era restato a Parigi che tre giorni e non aveva messo il piede fuori dall'Hôtel du Rhin. Ma il Corsaire lo aveva snidato.

Il conte di Nubo raccontò l'avventura al club, senza nominare alcuno, della maniera la più comica, in presenza di un redattore del Corsaire. Questi andò per ragguagli alla caserma dei Chasseurs, ed il seguente, nella rubrica degli échos de Paris, si potè leggere l'aneddoto completo con indicazioni ed iniziali.

Bisogna credere che quello stordito dottore di Nubo, il quale ne aveva sempre le tasche zeppe e li seminava da pertutto, avesse lasciato cader quel numero del Corsaire nella camera dell'ammalata cavando una lettera del principe cui aveva ricevuta da Nizza e che voleva leggerle. Ed in vero, la cosa ne valeva la pena.