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E poi vi scesero anch'essi e il reggimento fedifrago si convertì in una perfetta siepe rettangolare di sbirri a baionetta in canna per tradurli captivi a Roma.

68 Gli duol che gli altri cavallieri ancora abbia, vincendo, a far sempre captivi; più, quando esso in quel contrasto mora, potr

87 che tornare in Selandia avea disegno, e menar seco la fedel consorte: e dicea voler fare indi nel regno di Frisa esperienza di sua sorte; perché di ciò l'assicurava un pegno ch'egli aveva in mano, e lo stimava forte: la figliuola del re, che fra i captivi, che vi fur molti, avea trovata quivi.

93 Venne Rinaldo a Montalbano, e quivi madre, moglie abbracciò, figli e fratelli, e i cugini che dianzi eran captivi; e parve, quando egli arrivò tra quelli, dopo gran fame irondine ch'arrivi col cibo in bocca ai pargoletti augelli. E poi ch'un giorno vi fu stato o dui, partissi, e fe' partire altri con lui.

Convien dire che la confessione sia un atto che corrisponde a un qualche segreto istinto del cuore umano, perocchè non solo vediamo gli uomini determinarvisi agevolmente, ma anche compierla con trasporto allorchè vi si sono determinati. E invero il Gasparinetti non si ristrinse in questa circostanza a narrare i fatti noti agli altri captivi, e cui potea supporre essere stati svelati da loro; ma espose perfino i propri pensieri, le speranze ch'egli avea concepite, le parole dettegli in privato da questo o quello dei congiurati non ancora arrestati. Riferì fra altre cose che, avendo un giorno incontrato il generale Teodoro Lecchi, questi aveagli detto, stringendogli la mano: «Animo, mio caro Gasparinetti; se Fontanelli ricusa di condurci, ho buona speranza che Zucchi sottentri in sua vece». Il che era vero; ma perchè riferirlo dacchè non era stato udito da testimoni e dacchè il generale Lecchi era tuttora libero? Questo bisogno di dir tutto spiattellatamente, anche a giudici, fu ancor più forte pel comandante Cavedoni, il quale, sostenuto pochi giorni poi ed esortato a confessare progetti gi

XXVII, p. 164 e 170-71; anni 1778 e 1781. Le notizie della vita miseranda alla quale i captivi andavano assoggettati erano commoventi. «Spogliati e lasciati in camicia e con un bastone sugli occhi», essi venivano trascinati schiavi al bagno; poco e muffito pane, il nutrimento: scarsa e malsana l’acqua, pesanti i ceppi ai piedi.

Il Salvotti entrava talvolta a mezza la notte nelle segrete de' prigionieri, e destandoli di repente, facea loro, prima che risensassero dallo stupore e dallo spavento, interrogazioni insidiose, per le quali vantavasi di possedere una rara perizia. La mancanza d'aere libero, e di esercizio, le angoscie d'animo ond'erano oppressi i captivi, tutto in somma conferiva a guastar loro la sanit

72 Era Dudon sopra la spiaggia uscito, ch'a trovar Carlo andar volea quel giorno; e de' captivi e de lor spoglie ordito con lunga pompa avea un trionfo adorno. Eran tutti i prigion stesi nel lito, e i Nubi vincitori allegri intorno, che faceano del nome di Dudone intorno risonar la regione.

Una isoletta è questa, che dal mare medesmo che li cinge, è circonfusa. Non cessa il messo a vela e a remi andare, come quel che prestezza al bisogno usa, che fu a Biserta; e trovò Orlando quivi, ch'a suoi le spoglie dividea e i captivi. 56 Lo 'nvito di Gradasso e d'Agramante e di Sobrino in publico fu espresso, tanto giocondo al principe d'Anglante, che d'ampli doni onorar fece il messo.

66 Una che d'anni alla Cumea d'Apollo poté uguagliarsi e alla madre d'Ettorre, fe' chiamare il padrone, e domandollo se si volean lasciar la vita torre, o se voleano pur al giogo il collo, secondo la costuma, sottoporre. Degli dua l'uno aveano a torre: o quivi tutti morire, o rimaner captivi.