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Ner casale fu messo su un divano, E mentre je sfilamio la giberna C'insegnò sur un fianco co' la mano Come ci avesse 'na ferita interna. Allora j'accostamo 'na lanterna Sur fianco; lo scoprimo piano piano... Sangue de Cristo! C'era 'na caverna, Che je c'entrava 'n braccio sano sano! Se mettessimo tutti inginocchiati.

Adesso no; sei troppo giovine, e son libri che fanno girare il capo ai ragazzi. Tanto bastò perchè a lui gli girasse subito. Ad ogni ora ronzava nei pressi della camera: ora con un pretesto, or con un altro, c'entrava, sbirciando il frutto proibito attraverso la custodia del reticolato di filo di ottone. Ed oh meraviglia!

Il gentiluomo incaricato di far la prova della scarpa, avendo posato gli occhi addosso a Cenerentola e parendogli molto bella, disse che era giustissimo, e che egli aveva l'ordine di provar la scarpa a tutte le fanciulle. Fece sedere Cenerentola, e avvicinando la scarpa al suo piedino, vide che c'entrava senz'ombra di fatica e che calzava proprio come un guanto.

Tristano, come si vede, era poco arrendevole, e nelle quistioni, per dirla con una frase volgare, ma calzante, anzi fin troppo calzante, c'entrava cogli stivali. L'avversario vide la mala parata e prudentemente ritirò la sua umanit

Se c'entrasse l'Italia è assai dubbio, ma secondo la rispettabile opinione del nobile Piero Canziani, c'entrava nientemeno che l'umanit

Forse anche quel profumo; quell'odore, anzi quel puzzo di... di serpente, di basilisco che aveva addosso; così sottile, così acuto, e, maledetto lui! così snervante! C'entrava anche quel certo non so che di... di sopraffino, quella bella maniera che non hanno che i gran signori. E, quello l

La sua anima sconsolata, posta nel giorno a continua tortura dalla fretta degli apprestamenti e da tutte le altre cure della partenza, era caduta in una specie di rilassatezza, nella quale c'entrava anco per molto la prolungata insonnia di quei giorni, così tristamente fecondi d'ogni maniera di dolori.

Finii per contare le parole colla precisione d'un avaro, e persuadermi che era affatto impossibile raddoppiare il prezzo del telegramma per aggiungere quel saluto e quel nome. Dio m'è testimonio che l'avarizia non c'entrava, ed avrei dato fin l'ultimo soldo, per poter salutare Gualfardo colla coscienza tranquilla ed il cuore contento. «Giungemmo a Milano sull'imbrunire.

Che c'entrava lei? Questa domanda si affacciò naturalmente al pensiero di Gino. Neanch'io, se penso come han guadagnata la loro esperienza; rispose allora, umilmente. Ma per seguitarli, per oltrepassarli, che sarebbe meglio, bisognerebbe sempre osare.... Siete anche timido? Dopo tutte le vostre avventure, di cui non mi congratulo niente con voi? Timidissimo, marchesa.

C'entrava forse in quel sentimento un pochino di salvatichezza naturale; e questa, che vuol sempre trovar le sue scuse, gli bisbigliava nel tempo passato di non imitar la farfalla, di non aliar troppo intorno al lume.