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Cavalier bagnato. 17 settembre 18... Una grossa bega evitata; che fortuna! Per quanto gridassi di voler provvedere da me alle faccende mie, m'avrebbe seccato mortalmente un duello con questo conte Quarneri, degnissimo gentiluomo che non ho mai più visto conosciuto dal giorno che l'ho dato a balia.

Per poco non mi accapigliavo con questo ignorante ostinato che faceva piovere le sue massime dall'alto, come se per ammazzarsi sia necessario ricorrere alla metafisica: e allora si avrebbero avute due teste rotte invece di una sola. Ezio fu calmo, sorridente per quanto avesse un po' di febbre addosso. Il barone fu un po' ridicolo con quel suo fare impacciato, con quegli occhi bigi che non distinguevano la pistola dal suo astuccio. Domandò il permesso di tenersi il panciotto, con la scusa che l'aria gli porta i reumi: e, sul panciotto , sul panciotto no, s'intavolò tra Lulli e il napoletano una quistione accademica, in cui credo sia stato citato anche Omero e Senofonte. Poi ci fu un'altra piccola bega anche per gli occhialetti, se si potevano permettere; ma finalmente, contati i passi.... Ma anche qui nacque una contestazione. Le gambe del commendator Zuccani sono più lunghe delle mie, la bellezza di dieci centimetri: e Lulli ha un passetto che è la met

Nel palazzo municipale v'è un Museo di Pittura che si potrebbe chiamare il Museo di Franz Hals, poichè i capolavori di questo grande artista ne sono il principale ornamento. Nato, come tutti sanno, a Malines, sulla fine del secolo decimosesto, egli visse molti anni in Haarlem, quando vi fioriva la pittura di paesaggio, e vi soggiornavano, fra gli altri illustri artisti olandesi, il Ruysdaël, il Winants, il Brouwer, il Cornelio Bega. La sala principale del Museo, che è vastissima, è quasi tutta occupata dai suoi grandi quadri. Entrando, si ha per un momento un'illusione singolarissima. Par d'essere entrati nella sala d'un banchetto, diviso, come sogliono essere i grandi banchetti, in varie mense; e che al rumore dei nostri passi, tutti i commensali si siano voltati per vederci. Son tutti gruppi d'uffiziali degli arcieri e d'amministratori d'ospedali, di grandezza naturale, quali seduti, quali in piedi, intorno a tavole splendidamente apparecchiate; e tutti coi visi rivolti verso chi guarda, come gente atteggiata davanti a una macchina fotografica. Da qualunque parte uno si volga, non vede che faccioni pieni di bonomia e di salute, e occhi fissi nei suoi che par che dicano: Mi riconoscete? E v'è tanta verit