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Il direttore, abbandonando il banco e la cassa per un istante, le andò incontro con la sollecitudine che meritava una cliente di grande importanza, e salutò lei e suo marito, sorridendole con discrezione. Cerca del Baganella, signora Ornavati? È in licenza per un mese; stava poco bene.... Ma le indicherò un altro giovane di cui sar

Donde era piovuto?... Vittorina si sentiva, a mano a mano che le sue compere s'accatastavano sul banco, diventare infedele al bravo Baganella: se non fossero state quelle mani lunghe senz'anelli che scivolavano sulla seta come sopra la tastiera d'un piano, e quel nodo di cravatta e quella bellissima redingote, infine se non fossero state le caratteristiche esteriori del giovane, che in un commesso la infastidivano, avrebbe finito col preferire al povero Baganella quel Filippeschi dai polsini candidissimi.

O Celso, il Baganella sta poco bene! disse Vittorina con voce dolente a suo marito. Chi? rispose Celso Ornavati. Ah, mi dispiace! Speriamo che guarisca....

Egli non sapeva chi fosse quel Baganella; fumava la sigaretta, guardando una giovane troppo elegante che comperava maglie di seta troppo fini.... Ma dal momento che non stava bene, era giusto augurargli di guarire; se poi non fosse guarito, sarebbe stato lo stesso. Celso Ornavati era gentile e distratto: si dilettava di pittura, di musica, di letteratura, di filosofia, con la misura giusta per non riuscire a nulla, e fumava sessanta sigarette al giorno. Quel giorno aveva letto in treno, accompagnando Vittorina dalla villa in citt

Tra i numerosi commessi del grande negozio di maglieria Adolfo Scotti e C., la signora cercava degli occhi il suo commesso di fiducia, il Baganella, che sapeva i gusti, dava buoni consigli, veniva a patti sui prezzi «proprio perchè è Lei», e le faceva trovar tutto a casa o le mandava tutto in villa con esattezza scrupolosa. Ma Vittorina Ornavati non riusciva a vederlo tra quel viavai.

Aveva anche le sue clienti, come il Baganella; alcune signore entrando e passando dietro Vittorina lo avevano salutato con un sorriso o un lieve cenno del capo....

Il suo buon Baganella era uomo semplice e cortese, paziente ed esperto, una brava macchina da lavoro, un ampio casellario di merce, e null'altro. Colui che il direttore aveva chiamato Filippeschi era un giovane elegante: Vittorina lo avrebbe preso per marito senza batter ciglio, anzi con un poco di timore, perchè le sembrava molto più serio, nonostante gli aforismi, che il suo Celso.

Il Filippeschi ritornò al banco, e mentre gli andava dietro, Celso mormorò a sua moglie: Non si scherza! È un vero gentleman, come non se ne vedono che a Londra, il tuo Baganella!... Ma non è il Baganella! corresse Vittorina. È un nuovo, che fa il commesso per ridere.... Per ridere? esclamò Celso. Non mi dar