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Conviene sapere che i decreti dei re Persiani non potevano venire revocati per niun motivo; epperciò Mardocheo chiamato dalla fiducia del re, a succedere nella carica d’Amano, con altro decreto reale dovette autorizzare gli Ebrei a prendere le armi per difendersi dai loro nemici nel giorno che era stato fissato pel loro eccidio. Con tale autorizzazione egli sperava probabilmente di intimorire i mali intenzionati e di risparmiare l’effusione del sangue; ma pochi nemici acerrimi degli Ebrei non avendo voluto desistere dai loro sanguinarii progetti a cui li autorizzava tuttavia il decreto d’Amano assalirono gli Ebrei. Ma questi aiutati dalle autorit

Ma a nulla valsero le osservazioni di Cavallotti, di Barzilai, di Imbriani, di Sacchi, di Altobelli, di Merlani, mie e dello stesso Palberti, ch'era relatore delle Commissione nominata dagli ufficî della Camera dei Deputati per esaminare la domanda di autorizzazione a procedere presentata dal Regio Procuratore presso il Tribunale di Palermo.

Dove vi fosser più chiese, una si attribuisse ai riformati; dove una sola, servisse ai due culti; i ministri protestanti fossero abili a tutti gl'impieghi; nessun ecclesiastico straniero potesse dimorarvi se non dopo esame ed autorizzazione del sinodo pei protestanti, e del vescovo di Coira pei cattolici. I riformati non fossero tenuti a osservar le feste dei cattolici.

La enorme maggioranza, che approvò la condotta del governo non lasciava luogo a sperare nella sua resipiscenza nella grave quistione che le venne innanzi il giorno 8 Marzo per la autorizzazione a procedere contro l'on. De Felice e per la convalidazione del suo arresto. Qui erano in giuoco le prerogative della Camera, delle quali, dal 1848 in poi, essa si era mostrata sempre gelosa.

De Felice e il Cipriani il cavallo di battaglia del processo e dell'accusa di alto tradimento avesse luminosamente provata la inesistenza dei mezzi idonei per provocare la rivoluzione. Non valse che l'on. Palberti e della maggioranza della Commissione di cui era relatore, era entrata nel merito della domanda di autorizzazione a procedere. Non valse che lo stesso on.

Ad ogni modo, egli non oserebbe attentar mai allo Statuto, avvegnachè nella sua carriera ministeriale gli sia avvenuto più di una volta di seriamente vulnerarlo per esempio nello affare delle fortificazioni di Casale, cui e' cominciò senza la previa autorizzazione del Parlamento.

Lo stesso on. Crispi, il 9 Marzo, discutendosi la domanda di autorizzazione a procedere contro l'onorevole De Felice, dopo che da me era stata fatta la storia del firmatissimo, osò continuare a prestarvi fede ed uscì in queste dichiarazioni testuali: ... «Si oppugnò a torto un documento del quale vi diedi lettura: e che, del resto, non è il solo, perchè ne ho qui molti altri più importanti di quello, che per prudenza e per sentimento di giustizia non volli leggere. Se li avessi letti, sarei stato fatto segno all'accusa di voler pesare, con la mia parola, sopra atti dell'autorit

Adunatasi questa, all'istante combinò concordemente, che tre de' suoi membri, li signori Guicciardi, Verri e Dandolo, si recassero subito dal duca di Lodi, per porsi al giorno di quanto occorreva. Si prestò subito il duca alle ricerche; giustificò la sua autorizzazione con un decreto di antica data del re, che, nell'assenza del Principe Viceré, gli conferiva amplissime facolt

Il dotto, il ricco ed il patrizio vulgo. Non ci fu, è vero, un’Arcadia ufficiale; ma ne dominò un riflesso e più che un’eco: e quando Suora li Guastelli, figlia dell’ex-Senatore G. Battista, volle dare alle stampe il Palermo liberato, dovette chiederne l’autorizzazione al Preside ed ai Censori dell’Accademia degli Ereini, alla quale era ascritta. L’alto magistrato tenne consiglio, e, dopo maturo esame, deliberò di concedere la invocata autorizzazione. Il suo decreto, non ostante la comicit

Le cose espresse nella detta commissione, ebbe il Barbaro autorizzazione di comunicare agli ambasciatori del papa e del re Ferdinando che lo accompagnavano, ma non quelle contenute nella commissione segreta che gli fu data l'11 febbraio 1473.