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Aggiornato: 18 giugno 2025


Imperciocché, se avessimo ora 60 soldi del peso e bontá di quel tempo, non svariarebbero dalla valuta d'un zecchino, se non quel tanto ch'importa la varietá della proporzione dell'oro all'argento, che in quel tempo era da undici e mezzo in circa ed ora è di quindici in circa per uno, sicché non valerebbe nemmeno oggi altro che 78 di que' soldi medesimi; ma vale egli tanti soldi piú, mentre si spende per 400 soldi medesimi, perché i soldi poco a poco sono scemati tanto di valore, che non ponnosi fare se non di rame, con pochissimo argento dentro, e la lira, ch'era 20 di que' soldi d'argento ed era un terzo di zecchino..... che si è cresciuto.

Altrettanto potrebbesi dire di quello zecchino che lo Zon, sull'autorit

La prima si è, perché quanto piú fino è un metallo, tanto piú difficile è a' falsari il contraffarlo, non solo perché ogni poco di mistura, che vi sia d'argento o rame, ne muta sensibilmente il colore, ma perché un zecchino e un ongaro di tutta bontá facilmente si piega con le mani, essendo ogni metallo puro assai dolce e facile a ripiegarsi, laddove la mistura lo rende crudo ed inflessibile.

Se il vero valore delle cose sta nell'oro e nell'argento, ed il zecchino non valerá piú quantitá d'argento di quello valeva prima, ma solo si valuterá piú soldi o piú lire immaginarie, conservando in se stesso la stessa bontá e peso che aveva prima, dunque non averá mutato valore, ma bensí l'averanno mutato i soldi e le lire immaginarie, delle quali ne vanno tante piú a fare un zecchino, che prima non andavano.

Abbiasi dunque un altro lettore al presente 1200 fiorini l'anno, questi valutati a 6 lire l'uno: valendo il zecchino 20 lire, fanno solo 360 zecchini l'anno.

Cosí nel 1605 li ministri pontifici diedero gran valore al zecchino, perché ne avevano per pagare le soldatesche. Non è gran cosa che chi maneggia le casse di guerra proccuri di vantaggiarsi per questa via, ch'è tanto usata anco in tempi di pace.

V'aveano dunque a Venezia cinque monete maggiori, nessuna delle quali esattamente multipla della lira di conto della Dalmazia, ad eccezione dello zecchino ragguagliato allora a 36 di quelle lire.

qui vedo altro potersi opporre a questa dottrina, se non se alcuno dicesse che anzi il vero valore delle monete d'oro e d'argento deve paragonarsi colle cose vendibili, non con le monete basse e con gli scudi e lire immaginarie; ed il zecchino, per esempio, valendo 18 lire, bastava per comprar diciotto cose da una lira l'una: ora col medesimo, che ne vale 20, ne comprerò due di piú.

Ma, se riguardiamo i secoli a noi piú cogniti, vedremo che, siccome in Venezia dal 1287 in qua il zecchino è passato dalle 3 lire alle 20, cosí, negli altri paesi tutti, hanno le loro particolari monete fatto straordinarie salite.

Ma, piú che in tutte l'altre istorie, si fa manifesta la stima, che fa il mondo delle monete di squisita finezza, nel zecchino veneziano. Fu questo cominciato a battere nel 1284, e valutato soldi 60 veneziani, ch'erano però soldi e mezzi soldi d'argento fino, non di rame, come ora.

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