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qui vedo altro potersi opporre a questa dottrina, se non se alcuno dicesse che anzi il vero valore delle monete d'oro e d'argento deve paragonarsi colle cose vendibili, non con le monete basse e con gli scudi e lire immaginarie; ed il zecchino, per esempio, valendo 18 lire, bastava per comprar diciotto cose da una lira l'una: ora col medesimo, che ne vale 20, ne comprerò due di piú.

Della proporzione della moneta alle cose vendibili, considerata universalmente.

Imperciocché, e chi non vede che, se una cittá fosse cosí o da nemico assediata o da altra cagione ristretta, che per lungo tempo le fosse il commercio con gli estrani impedito, muterebbero prezzo tutte le cose vendibili che in essa si trovassero?

Che se da una cittá sola passiamo colla considerazione ad una provincia, e la supponiamo, distinta da ogni altra estranea comunicazione, sola entro a se stessa suoi baratti e suoi contratti esercitare a guisa d'isola nell'oceano a' naviganti sconosciuta, o in quel modo pure che per tanti secoli i popoli cinesi hanno negato ogni comunicazione con loro agli altri popoli, non è egli ben manifesto che quanto maggior numero di moneta correrá in commercio entro il recinto di quella provincia in proporzione delle cose vendibili che vi sono, tanto piú care quelle saranno? se cara può dirsi una cosa perciocché vaglia molto oro in paese ove l'oro abbondi, e non piuttosto vile debba in quel caso chiamarsi l'oro medesimo, di cui tanta porzione sia stimata quanto un'altra cosa, che altrove piú vile viene considerata.

Cosí in Modona lo scudo da 5.3, in Bologna lo scudo da 4, in Mantova da 6, e cosí in molti altri paesi altri scudi, che sono del tutto immaginari; dal che nasce poi che, quando le vere valute delle monete d'oro e d'argento ricevono alterazione, valutandosi piú del solito in questa immaginaria moneta, si confondono insieme seco le valute delle cose vendibili e i contratti vecchi e nuovi, con perpetuo incomodo e pregiudizio pubblico e de' privati.

Sono adunque i due piú ricchi metalli la vera misura e prezzo delle cose vendibili; e, se il rame o la moneta minuta e di lega inferiore ha corso in commercio, non serve che come fanno l'once, le dramme e i grani nel pesar le mercanzie a pesi grossi, imperocché s'espongono le quantitá di esse prima a pesi maggiori di libbre, pesi, rotoli, ecc., e solo le minuzie di piú spiegano con l'once e le dramme.