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E lo stesso viceversa succede dell'argento, quando in alcun paese viene valutato piú del suo dovere. E vi sono pur troppo mercanti de' piú danarosi in tutta l'Italia, che, sebbene s'impiegano apparentemente in altre marcanzie, tutto il grosso però del loro traffico fanno sulle monete, col quale piú presto e con piú sicurezza si fanno ricchi.

Nello stesso modo fu altre volte battuto il ducato di Santa Giustina, per memoria della gran vittoria contro de' turchi alle Curzolari, ed era d'argento, valutato sei lire e quattro soldi; ma esso ha lasciato ancora il ducato immaginario nel suo valore ed è salito cosí bene in alto, che oggidí vien detto non piú «ducato», ma «ducatone», e corre in commercio sino a nove lire.

Tre giorni dopo la firma dell’atto, Maria Maddalena vendeva al cugino tutto il patrimonio dei Lysbak, valutato a sessanta mila lire, per le venti mila a cui sommava il debito. Fu ben inteso una finta vendita: il cugino s’impegnava secretamente di lasciare a Maria Maddalena ed alla figliuola la reale propriet

Ma in traeri s'è visto sopra che vien valutato l'argento fino soldi 1769 e mezzo la marca; dunque vi corre svario soldi 198, che sono quasi dieci lire per marca.

Ma, piú che in tutte l'altre istorie, si fa manifesta la stima, che fa il mondo delle monete di squisita finezza, nel zecchino veneziano. Fu questo cominciato a battere nel 1284, e valutato soldi 60 veneziani, ch'erano però soldi e mezzi soldi d'argento fino, non di rame, come ora.

Imperocché chi volesse valutar l'argento fino del ducato al prezzo che vien valutato quello de' traeri, valerebbe il ducato poco meno di lire 7 veneziane: onde, anche a lire 6.16, vi hanno i mercanti quasi tre per 100 di utile a incettarlo, ed i tedeschi ponno subito ribatterli in tanti suoi traeri da mandarli in Italia.

Ora, per ridurmi alle cose proposte, il denaro d'argento, che a principio fu valutato per dieci assi di rame o sia dieci lire, a' tempi di Fabio Massimo dittatore fu valutato sedici assi, restandogli nondimeno il nome di «denaro»; e però il quinario non cinque, ma otto lire valeva, ed il sesterzo non piú due lire e mezza, ma quattro lire o sia assi di rame si prezzava.

Le misure di lunghezza dette midóth sono le seguenti quattro: 1. Tófahh o téfahh valutato a m. 0,092. Zéretk che è lo spazio compreso tra il pollice e l’annulare stendendo le dita il più che si può e vale m. 0,277. 4. Amm

Ed in essa ho descritto 24 sorti d'argenti, cioè di leghe o finezze variate, compresa però la prima, ch'è di coppella; le quali si vengono poi diminuendo di meza lega in meza lega, come nella tariffa si vede. Avvertendo che il fino vien sempre apprezzato e valutato in ragion di lire 6 imperiali l'oncia.

Perché, crescendo di continovo per diverse cause il valore dell'oro coniato, si contratta poi cosí valutato col detto argento; cioè questo a peso in ragion di fino, e l'oro coniato con i valori usati, com'è detto, senza aver forse riguardo alle proporzioni naturali reciproche che sono tra essi preciosi metalli, a quali proporzioni per l'avenire in effetto s'avrá riguardo.