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Aggiornato: 25 luglio 2025
Una sera di luglio, dopo una giornata tra le più accascianti, nella camera bassa, sotto le tegole, calda come un forno, la Virginia aspettava ansiosamente una mano pietosa che la sollevasse su quel largo letto di piuma grande ambizione dei contadini lombardi dove il suo corpo in sudore, affondava penosamente come in una buca vischiosa.
Te ne do cento.... e come sta il piccino? Ingrassa, ingrossa. Virginia dice che è tutto il mio ritratto, mentre invece è tutto il suo; è biondo... Tutti i bambini sono biondi.... Ma il mio ha un biondo speciale che non sbaglia.... io dico che, mutato il sesso e l'et
Beatrice si posò la mano sul seno, come per comprimere l'affetto che ne prorompeva, e disse: Bene; così avremo a pensare a meno cose ch'io non temeva. Va, affrettati, Virginia, chè le ore ci sono misurate.
Un giorno, dopo che ne erano passati molti e tutti monotoni ad un modo, la signora Virginia mia cugina, non so più in qual proposito, mi fece sapere che il mio naso non le piaceva, che era fatto non so come e che pareva non so che; non potendolo cambiare per andarle a genio, la consigliai di non porre il suo in ciò che non le spettava e di guardarsi nello specchio. D'allora in poi fu guerra. Me ne doleva proprio; nella mia afflizione per aver perduta la mamma, avrei avuto bisogno di carezze, ed invece mi toccava tener viva una guerricciola di dispettuzzi, perchè guai se mostravo di accasciarmi, subito la signora Virginia s'inanimiva e pigliava le arie di vincitrice. L'autorit
Ernesta gli si gettò fra le braccia e mescolò alle sue le proprie lagrime di gioia; anche Agenore piangeva, ma voltava il capo dall'altra parte per non farsi scorgere. Emicrania e mal di nervi. La signora Virginia Rinucci venne troppo tardi, quando il medico aveva rimesso la benda a Leonardo e se n'era andato. Non lo disse espressamente, ma lasciò capire che era una disgrazia.
Virginia tornò co' panni, e Beatrice senza frapporre indugio si mise a tagliare la tela. Ella ne teneva un lembo, Virginia l'altro, e le forbici scivolavano con maravigliosa celerit
Quando Leonardo fu accomodato nel seggiolone e le due donne rientrarono nella camera, il dottor Agenore avea il naso sopra una specie di taccuino. Per non leggere di peggio sulla faccia della signorina Virginia, leggeva il manuale medico.
Andrai alla cura... Canaglie di preti, tutte per loro! brontolò il dottore masticando il virginia; poi ad alta voce: Fammi il piacere, Cristina, passa da don Giorgio e digli che quei tali libri glieli porterò quest'altra settimana. Si signore! Sar
La Virginia non lo amava più. A grado a grado, come la malattia la consumava e il desiderio ardente di volutt
Tale fu il contegno di questi superbi figli di Roma, alla liberazione dell'innocente vittima dalle zanne dei scellerati sacerdoti del S. Uffizio. L'acquisto della contessa Virginia fu di giovamento immenso all'impresa generosa.
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