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Aggiornato: 13 maggio 2025


Così vid’ io la settima zavorra mutare e trasmutare; e qui mi scusi la novit

così vid’ ïo gi

Sotto ciascuna uscivan due grand’ ali, quanto si convenia a tanto uccello: vele di mar non vid’ io mai cotali. Non avean penne, ma di vispistrello era lor modo; e quelle svolazzava, che tre venti si movean da ello: quindi Cocito tutto s’aggelava. Con sei occhi piangëa, e per tre menti gocciava ’l pianto e sanguinosa bava.

Ed elli a me: «Avante che la proda ti si lasci veder, tu sarai sazio: di tal disïo convien che tu goda». Dopo ciò poco vid’ io quello strazio far di costui a le fangose genti, che Dio ancor ne lodo e ne ringrazio. Tutti gridavano: «A Filippo Argenti!»; e ’l fiorentino spirito bizzarro in medesmo si volvea co’ denti.

Ed elli a me: «Avante che la proda ti si lasci veder, tu sarai sazio: di tal disïo convien che tu goda». Dopo ciò poco vid’ io quello strazio far di costui a le fangose genti, che Dio ancor ne lodo e ne ringrazio. Tutti gridavano: «A Filippo Argenti!»; e ’l fiorentino spirito bizzarro in medesmo si volvea co’ denti.

Come s’avviva a lo spirar d’i venti carbone in fiamma, così vid’ io quella luce risplendere a’ miei blandimenti; e come a li occhi miei si più bella, così con voce più dolce e soave, ma non con questa moderna favella, dissemi: «Da quel che fu detto ‘Ave’ al parto in che mia madre, ch’è or santa, s’allevïò di me ond’ era grave,

Vapori accesi non vid’ io tosto di prima notte mai fender sereno, , sol calando, nuvole d’agosto, che color non tornasser suso in meno; e, giunti l

vid’ io lo Minotauro far cotale; e quello accorto gridò: «Corri al varco; mentre ch’e’ ’nfuria, è buon che tu ti cale». Così prendemmo via giù per lo scarco di quelle pietre, che spesso moviensi sotto i miei piedi per lo novo carco. Io gia pensando; e quei disse: «Tu pensi forse a questa ruina, ch’è guardata da quell’ ira bestial ch’i’ ora spensi.

Corsi al palude, e le cannucce e ’l braco m’impigliar ch’i’ caddi; e vid’ io de le mie vene farsi in terra laco». Poi disse un altro: «Deh, se quel disio si compia che ti tragge a l’alto monte, con buona pïetate aiuta il mio! Io fui di Montefeltro, io son Bonconte; Giovanna o altri non ha di me cura; per ch’io vo tra costor con bassa fronte».

se cosa appare ond’ elli abbian paura, subitamente lasciano star l’esca, perch’ assaliti son da maggior cura; così vid’ io quella masnada fresca lasciar lo canto, e fuggir ver’ la costa, com’ om che va, sa dove rïesca; la nostra partita fu men tosta. Purgatorio · Canto III Avvegna che la subitana fuga dispergesse color per la campagna, rivolti al monte ove ragion ne fruga,

Parola Del Giorno

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