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Aggiornato: 1 giugno 2025
Quella mattina egli era partito pel podere di Biavalle: doveva vedervi un semenzaio d'aranci, i cui arboscelli voleva comprare pel suo podere del Salice: era tardi, e s'era portato l'occorrente per far colazione sul posto.
E Sordello anco: <<Or avvalliamo omai tra le grandi ombre, e parleremo ad esse; grazioso fia lor vedervi assai>>. Solo tre passi credo ch'i' scendesse, e fui di sotto, e vidi un che mirava pur me, come conoscer mi volesse. Temp'era gia` che l'aere s'annerava, ma non si` che tra li occhi suoi e miei non dichiarisse cio` che pria serrava.
Non vengo a prender commiato da voi; chè non potrei vedervi contenta e sorridente a fianco del Percy, dell'uomo che riamate, e per contro mi riuscirebbe troppo gran peso il mesto addio, consigliato al vostro cuore da una sterile piet
Mi era impossibile d'aspettare, però son venuta a vedervi.... Un tempo non eravate così sdegnosa verso di me.... Ora mi scaccereste volentieri.... se poteste: un tempo non sapevate stare senza di me. A chi avete confidato tutti i vostri segreti? E chi ve li ha custoditi con più gelosia?... Riflettete bene: quanto siete ingrata!
Com. Godo di vedervi risorgere dal vostro abbattimento: la signora Rosina rester
E poi, lo stesso signor Carsanti, salendo all’improvviso, potrebbe vedervi. Ci volete compromettere? Clelia Basta, Teresa, vattene. E ti prego di star bene all’erta.... Stasera, verr
Se nell'anno 1834, nell'occasione per me di letizia del collocamento di una mia Figlia, la vostra gentilezza ha voluto pubblicare colla stampa una mia memoria, non vi dispiaccia che per dimostrarvi la viva mia compiacenza nella circostanza per voi onorevolissima, qual è quella di vedervi meritatamente destinato a presedere al Nono Congresso degli Scienziati Italiani, io ne pubblichi una seconda edizione fregiandola del nome vostro.
ESSANDRO. Che avendolo forse a male, lo privaste di tanta gioia; e s'egli stesse un sol giorno senza vedervi, si morrebbe di ambascia. CLERIA. Col pensiero forse mi tocca, ch'altrimente non so come possa esser vero ch'egli mi tocchi. ESSANDRO. Dico che vi vede con gli occhi. CLERIA. Come con gli occhi? ESSANDRO. Con gli occhi aperti, e vi tocca con le sue mani proprie.
Diana in quel punto si mosse: stese una mano come se cercasse qualche cosa: poi sollevò adagio adagio il capo. Guardò intorno a sè e vide subito l'Amoretti. Ve ne andate, signore? mormorò. Mi fa tanto bene il vedervi.... Non potete restare? Tu vedi, Diana.... il signore è sempre tutto insanguinato e ha bisogno.... L'Amoretti fece segno alla signora Teodora che tacesse.
«Prendetevela con la natura, Conte di Caserta, che mi ordinò in modo da ridere, dove altri piange. Ma parvi questa cosa da piangere, vedervi tutte le notti tormentarvi innanzi un teschio inanimato, che non può sentire le vostre bestemmie, o le vostre preghiere: nè può maledirvi, nè perdonarvi? Io ve lo ho gi
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