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Aggiornato: 8 giugno 2025
Era comparso sulla terrazza il conte Filippo Vagli, colui che per lunghi mesi la societ
Tutti guardavano a terra, perchè eran giunti alle scale e studiavano dove mettere il piede. Le scale anche rigurgitavano di gente; si camminava assai lentamente, e Loredana s'irritava in silenzio, parendole di non poter mai uscire da quella stretta, liberarsi da quei contatti. Mentre cominciava a scendere, un'altra voce risuonò: È la mantenuta del conte Vagli.
La fanciulla fece ancora un gesto, smarrita, guardandosi intorno. E Filippo? domandò. Lo sa, Filippo, che sei venuta, a prendermi? Emma si sentì avvampare la faccia ed ebbe un lampo nello sguardo. Filippo? ripetè. Io, tua madre, ho da chiedere il permesso al conte Vagli per riprendere la mia figliuola? E tu obbedisci a lui, piuttosto che a me?... Lori, non farmi parlare, non tormentarmi....
Il commesso ha risposto: «Sì, è pronta!» E volgendosi al facchino, e consegnandogli un involto, ha soggiunto: «Porta subito alla contessa Vagli, sulle Zattere!» Ora io ti domando di nuovo: quante sono a Venezia le contesse Vagli?... Filippo non rispose: era annichilito.
La descrizione del cosino, del diavolino alto quattro spanne, gli aveva fatto subito comprendere che si trattava della cameriera di Loredana, e le osservazioni di Roberto lo avevano colpito in pieno petto. Di contesse Vagli, io non ne conosco che una! seguitò lo zio: tua madre, mia cognata. Se ve n'è un'altra sulle Zattere, ti prego di presentarmi, perchè avrò piacere di vederla in faccia.
Bella, educazione squisita, intelligenza pronta, nome, titolo, patrimonio sicuri, ecco la vera contessa Vagli di domani. Io ne sarei contentissimo, per te e per tua madre.... E sai che cosa vuol dire far contento lo zio?
Qualcuno osava una parola in difesa di Filippo, ma era peggio.... Come difenderlo? Figurarsi: permetteva che la sua mantenuta si facesse chiamare contessa Vagli; in tutti i negozii di Venezia, per contessa Vagli s'intendeva non gi
Due mesi eran passati da quel giorno indimenticabile, quando, sui primi di luglio, Loredana si decise, e abbandonò la casetta bianca sul campiello solitario per seguire Filippo Vagli. La mattina dopo l'arrivo a Desenzano, Loredana corse al balcone dell'albergo e vide sotto il sole fastoso scintillare il lago di cobalto.
Quante volte, sprofondato tra i cuscini della gondola silenziosa, o seduto in un salotto a fianco d'una dama, o in un palco della Fenice tra la luce dorata e lo scintillìo dei diamanti, Filippo Vagli aveva pensato alla piccola amica, che dormiva tranquillamente nella casetta bianca sul campiello muto!
Domandò subito di Filippo. Clarice le disse che il conte, un'ora prima, era accorso a palazzo Vagli perchè la contessa Bianca stava male. E non osando aggiungere particolari, la signora Teobaldi mormorò con enfasi: E un «tradimento proditorio» del destino!
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