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Aggiornato: 6 giugno 2025
Un cicerone mi osservò, mi si avvicinò, come fanno tutti, di sbieco, come un assassino, e mi domandò con aria di mistero: "Quiere Usted algo?" "Vorrei," risposi, "che mi diceste se c'è altro da vedere in questa cattedrale, oltre a quello che si vede di qui!" "Cómo!" esclamò il cicerone, "todavia no ha visto Usted la capilla real?" "Che c'è nella cappella reale?" "Que hay? Caramba!
"Ma no! non lo creda! non c'è ombra di vero, ec." "Viò Usted Venezia?" "Oh! Venezia, sì." "Es verdad que es una ciudad que sobrenada en la mar?" (una citt
"Porque" mi rispose con franchezza "Usted me da una limosnita." "E perchè ti debbo dare una limosnita?" "Porque...." rispose esitando; poi risoluto, col tuono di chi ha trovato una buona ragione: "Porque usted tiene el libro."
"Pobrecito!" mormorò l'Andalusa ridendo, dopo aver dato un'occhiata intorno; "Son todos ardientes como Usted los italianos?" "Che so io! Son tutte belle come lei le Andaluse?" La ragazza stese la mano sulla tavola. "Nasconda quella mano," le dissi. "Porqué?" domandò essa. "Perchè voglio mangiare in pace." "Mangi con una mano sola." "Ah!"
Il carrozzone era pieno di gente; e siccome i carrozzoni di seconda classe, in Spagna, non hanno scompartimenti, eravamo quaranta fra viaggiatori e viaggiatrici, visibili tutti uno all'altro: preti, monache, ragazzi, serve, e altri personaggi che potevano essere negozianti, o impiegati, o agenti segreti di Don Carlos. I preti fumavano, come è uso in Ispagna, il loro cigarrito, offerendo amabilmente ai vicini la scatola da tabacco e le cartoline; altri mangiavano a due palmenti, facendosi passare l'uno all'altro una specie di vescica che, compressa con ambe le mani, mandava uno schizzo di vino; altri leggevano il giornale corrugando tratto tratto le sopracciglia in atto di profonda meditazione. Uno spagnuolo, quand'è in compagnia, non si mette in bocca uno spicchio d'arancio, o una fetta di formaggio, o un boccone di pane, se prima non ha pregato tutti di mangiare con lui; e per questo io mi vidi passar sotto il naso frutta, e pani, e sardelle, e bicchieri di vino, e che so io, accompagnato ogni cosa da un gentile: "Gusta Usted comer conmigo?" al quale risposi: "Gracias," a contracorpo (è la parola che ci va) perchè avevo una fame da conte Ugolino. Davanti a me, proprio co' piedi contro i miei, c'era una monaca, giovane, a giudicarne dal mento, ch'era quel po' di viso che appariva sotto il velo, e da una mano che lasciava come abbandonata sur un ginocchio. Io le tenni gli occhi addosso per più d'un'ora, sperando che alzasse il viso; ma rimase immobile come una statua. Eppure dal suo atteggiamento era facile accorgersi che faceva uno sforzo per resistere alla naturalissima curiosit
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