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Aggiornato: 16 luglio 2025
Sa più di sangue che di pianto. Ma è pur sempre il nostro stesso sangue che più s’esaspera contro di noi e più ci travaglia. Mortella. Ti prego, ti supplico. Permettimi di andar via. Temo che a un tratto mi manchi la forza di soffocare quel che mi si rivolta, quel che mi urla dentro. Costanza. Bene, lacerami.
«I miei figli! la Regina!» urla all'improvviso Manfredi, e senza dire parola al Cavaliere che gli cavalcava al fianco riprende il cammino che aveva percorso. «I suoi figli!» s'intese al tempo stesso da una voce che partiva di mezzo allo squadrone «salviamoli.»
Un grido lacera la penombra verde. scatta in piedi, fuori dalla capanna. Chi è che urla così? Bagamoio, dove sei? Bagamoio! Bagamoio! Gira rapidamente intorno alla capanna e si ferma stupito davanti ai corpi di Bagamoio e Lanzirica, stretti in una lotta feroce. Che fai, Bagamoio? Fèrmati! Lanzirica si sottrae agilmente, carponi, alla ferocia di Bagamoio.
Lunghe file di ossa biancheggiavano lugubremente su quei polverosi terreni; ossa di cammelli, ossa di buoi e di cavalli ma non di rado anche ossa umane che torme di schifose jene e di sciacalli rosicchiavano avidamente manifestando la loro soddisfazione o la loro delusione con atroci scrosci di risa e con urla lamentevoli che si ripercuotevano di collina in collina.
Se l'aula del Senato non crollò per lo fragore delle salve di applausi, del tripudio festoso e delle urla di gioia; se il povero Sennacheribbo non fu dilaniato e soffocato almeno dagli abbracciari, dagli spintoni e dalle strette di mano d'amici e d'ignoti, che volevan vederlo, accarezzarlo, onorarlo; ascrivo la cosa a miracolo. Tutti gli erano addosso, tutti gli si ricordavano. Il Commissario governativo gli fece scuse umilissime, allegando gli ordini dei superiori, le necessit
Il primo era calmo, sorridente, noncurante, gli altri invece penavano a stare in piedi; erano pallidi, disfatti, in preda ad un terrore indescrivibile. La loro comparsa fu accolta dalle diciotto tribù con urla selvaggie, con maledizioni, con insulti, con un agitar minaccioso di braccia; più di un'arma fu diretta contro di essi e più di un fucile li tolse di mira.
Una fanciulla è scivolata; fa degli sforzi immensi per tenersi in piedi ed urla dalla paura, dallo spavento di dover stramazzare al suolo, a rischio di rompersi le gambe e le braccia. Egli le è vicino; ad un passo di distanza. Corre da lei per aiutarla. Essa getta disperata le braccia al suo collo, per sostenersi a lui: una fanciulla modesta, poveramente vestita.
Parola Del Giorno
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