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Aggiornato: 24 maggio 2025


Pian piano, camminando in punta di piedi, andò a sedere accanto alla finestra aperta. Nell'immenso buio di quella notte soffocante d'agosto, nel silenzio profondo del villaggio addormentato, la sua fantasia da poeta evocava come un'oasi laggiù, lontano, la casa di Santhi

Son questi i fiori della vita, queste le oasi del viaggio. Ma per un bel fiore che sbocci solitario al sommo d'un ramo, quanti sudori di tronco nodoso! Per un'oasi, in cui ripararsi un tratto della sferza del sole, quante leghe di monotono deserto! E noi, che nel giardino non siamo neppure i visitatori scioperati, ma i pazienti orticoltori, a cui ogni fioritura costa settimane di fatica, noi che in questo viaggio non siamo i curiosi giramondi, ma i condottieri della carovana, non abbiamo più uno di questi fiori, più una di queste geniali fermate, da offrire ai lettori benevoli; non più corti d'amore, nei boschi di Quinto, non più feste da ballo in via Nuova. Quantunque siamo appena al 14 di ottobre, la villa del tiranno di Quinto è deserta; la bella Ginevra dagli occhi verdi, tornata dal suo viaggio di Francia e Lamagna, ha dovuto rimanere in citt

Si spiega adunque come col crescere di tale florilegio scientifico, sbocciato come un'oasi nel campo uniforme degli umili fiori campestri dell'anzianit

Così Isola come Sora sono paesi industriali e la buona strada che li congiunge è fiancheggiata da opificî, da villini e da giardini. E' un'oasi di meravigliosa coltivazione sorta dal principio di questo secolo; e rallegra il trovare finalmente in queste regioni, tanto belle e tanto trascurate, lo spettacolo dell'attivit

Vi è però in tutto questo deserto un'oasi sempre verde, dove nell'erba non v'è serpenti, sui cespugli di rose non vi son spine, dove l'ape non ha pungolo e il cielo non conosce nubi; e quest'oasi è l'anima della nostra moglie.

Dopo un'ora ci si fermava e questa volta ci si fermava definitivamente. Per somma ventura di quei dieci o dodici lettori che hanno avuto la più che cristiana pazienza di seguirmi fin qui, noi eravamo giunti a Digione, a quella Digione che poco dopo doveva illustrare il sangue di tanti prodi Italiani e che allora ci appariva in mezzo alla nebbia coi suoi gotici campanili, colla sua semplice guglia di San Benigno, come apparisce un'Oasi a chi si è sperso nell'ampio deserto, come apparisce la meta allo stanco auriga che gi

Se la guardia, che doveva accompagnarlo nella cappelletta, ch'egli aveva l'audacia di paragonare a un'oasi nei claustri del dolore, tardava un po', diventava nervoso. Anche noi, il mattino, non appena in piedi, sentivamo un bisogno immenso di uscire da uno stanzone dal quale l'afa se ne andava assai lentamente. Per il 2557 un minuto diventava un secolo.

Parola Del Giorno

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