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Aggiornato: 17 giugno 2025
E affliggeli e ardeli con grandissime pene, in diversi modi, secondo la diversitá de' peccati; chi piú e chi meno, secondo la gravezza della colpa. Sopra questi quattro tormenti escono tucti quanti gli altri: con freddo e caldo e stridore di denti.
Questo ebbero evangelisti, doctori, confessori, vergini e martiri; e tucti sono stati illuminati da questo perfecto lume; e ogniuno avutolo in diversi modi, secondo la necessitá della salute sua e della salute de le creature, e a dichiarazione della sancta Scriptura.
Benché da qualunque lato tu ti vòlli, e secolari e religiosi, cherici e prelati, piccoli e grandi, giovani e vecchi e d'ogni altra maniera gente, non vedi altro che offesa; e tucti mi gictano puzza di peccato mortale. La quale puzza a me non fa danno veruno né nuoce, ma a loro medesimi.
Essi sonno tucti ammersi il cuore, e l'affecto, che debba servire a me, egli l'hanno posto nelle ricchezze, e con molti guadagni inliciti carica la conscienza loro.
E cosí dico el vizio che tucti si commectono col mezzo del proximo. Repetizione d'alcune cose giá decte, e come Dio promecte refrigerio a' servi suoi e la reformazione de la sancta Chiesa col mezzo del molto sostenere. Ora hai veduto che Io, Veritá, t'ho mostrata la veritá e la doctrina per la quale tu venga e conservi la grande perfeczione.
E se ti vòlli al glorioso Giovanni evangelista, quanto lume egli acquistò sopra el prezioso pecto di Cristo, mia Veritá, col quale lume acquistato evangelizzò me, ha cotanto tempo. E, cosí discorrendo, tucti ve l'hanno manifestata, chi per uno modo e chi per un altro.
Per tucti quanti questi ed altri infiniti mali e difecti che sonno in me, la tua sapienzia, la tua bontá, la tua clemenzia e il tuo infinito bene non m'ha spregiata. Ho cognosciuta la veritá nella tua clemenzia, ho trovato la caritá tua e dileczione del proximo. Chi t'ha costretto? Non le mie virtú, ma solo la caritá tua.
Ora actende, carissima figliuola; ed acciò che tu meglio sia dichiarata di quello che m'adimandasti, t'ho decto del lume comune il quale tucti dovete avere in qualunque stato voi sète: ciò dico di coloro che stanno nella caritá comune.
E però subgionse a mano a mano dicendo: Tucti vi conviene tenere per questo ponte, cercando la gloria e loda del nome mio nella salute de l'anime, con pena sostenendo le molte fadighe, seguitando le vestigie di questo dolce ed amoroso Verbo. In altro modo non potreste venire a me. Voi sète miei lavoratori che v'ho messi a lavorare nella vigna della sancta Chiesa.
A' piei de l'arbore, se ben ti ricorda, era alcuna spina; dalla quale spina tucti coloro che amavano la propria sensualitá si dilongavano e corrivano a uno monte di lolla, nel quale ti figurai tucti e' dilecti del mondo.
Parola Del Giorno
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